
Ci sarebbe da non crederci se non fosse vero. E se non fosse che l’Associazione Lombarda dei giornalisti lo ha denunciato. Il dorso cittadino del Corriere della Sera ha pubblicato un articolo a firma Kan Liu, console Generale della R. P. Cinese in Milano. Il pezzo ha per tema la crisi di Taiwan che il console affronta senza tema di smentita, accusando in sostanza gli Usa e il mondo occidentale di voler ficcare il naso negli affari cinesi. Sopra il pezzo la dicitura articolo a pagamento.

Scrive il presidente della Lombarda: “È imbarazzante, per la stampa italiana, che un quotidiano pubblichi un annuncio a pagamento di questo tenore (non il primo, e sempre del Consolato generale cinese a Milano): un brutto segnale per l’autonomia dell’informazione se gli editori italiani, in questo caso Cairo, dietro compenso, sono pronti a offrire una vetrina acritica e senza contraddittorio sulle colonne del proprio giornale, vetrina magari anche contraria a una linea editoriale chiara e che vuol essere indipendente”.
A titolo di curiosità mi piacerebbe sapere quanto il Consolato cinese ha pagato per pubblicare il suo articolo, tra l’altro scritto con i piedi. Chissà che affare ha fatto Cairo. Altroché tutte quelle balle sull’indipendenza dei giornalisti del primo quotidiano d’Italia.
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