giorgio levi

La scure di Belpietro su Confidenze & C. Taglio del 50% della forza lavoro nei periodici acquisiti da Mondadori

Quando nel dicembre del 2019 Mondadori annunciò, riportato qui da Il Times, il passaggio al Gruppo La Verità srl di Maurizio Belpietro di un gruppo di storici settimanali (Confidenze, TuStyle, Starbene, Sale e Pepe e Cucina Moderna) si capiva benissimo, da quel pomposo comunicato, che la lunga e gloriosa storia di una colonna dei periodici Mondadori era finita per sempre. Per Panorama il sole era già tramontato l’anno prima, come riportato qui il 2 novembre del 2018, a pochi giorni dall’uscita dalla casa dell’editore che inventò il più innovativo settimanale italiano. Si chiudeva una parentesi durata 56 anni. Un lunghissimo cammino d’inchieste, scoop, reportage, fatti separati dalle opinioni. Soprattutto nell’era dei grandi direttori: Lamberto Sechi, Carlo Rognoni e Claudio Rinaldi.

Ora Belpietro ha deciso di tagliare brutalmente la forza lavoro dei periodici (giornalisti e grafici). Come riporta qui il comunicato dell’Associazione Lombarda dei giornalisti: L’editore Maurizio Belpietro ha deciso: per affrontare la crisi delle sue riviste, ex Mondadori, Confidenze, TuStyle, Starbene, Sale e Pepe e Cucina Moderna l’unico modo è mandare via gran parte dei giornalisti. Per 16 di loro su 34 (a cui si aggiungono anche 3 grafici editoriali) dopo l’ultimo incontro della vertenza in atto, terminato con un nulla di fatto in Regione, si aprone le porte al licenziamento collettivo senza nemmeno passare per gli ammortizzatori sociali.

La giustificazione? La cassa di settore non riduce il costo del lavoro in via definitiva e soprattutto (al contrario di quella Covid, usata a man bassa perché gratuita) “costa”. All’azienda conviene invece far lavorare fornitori esterni al posto dei colleghi contrattualizzati in redazione.

Dice il presidente della Lombarda Paolo Perucchini: “Oggi l’azienda ha voluto mettere la parola fine a qualsiasi tipo di dialogo per la gestione non traumatica della situazione di difficoltà in cui versa. Col suo comportamento ha ufficializzato che trova più comodo liberarsi dei dipendenti per utilizzare apporti esterni. Alla faccia del lavoro e delle competenze di colleghe e colleghi che fino a oggi si sono messi fortemente in gioco per salvare le riviste. Nei prossimi giorni valuteremo inoltre la possibilità di un intervento in sede ministeriale e giudiziaria perché riteniamo che sull’intera vicenda gravino violazioni delle procedure e del contratto collettivo di lavoro”.

Il sindacato invita Belpietro al confronto: nelle scorse settimane ha lanciato il suo nuovo quotidiano economico, Verità&Affari. Non vogliamo credere che questo accada a scapito di storiche riviste di periodici”.

Ma Belpietro accetterà di mettere in discussione decisioni già prese? Sembra assai improbabile.

Credits

Associazione Lombarda dei giornalisti

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