
Tommaso Montesano
E’ il febbraio di quest’anno. Tommaso Montesano (figlio dell’attore e leader dei negazionisti Enrico) giornalista di Libero posta, come riportato qui, un tweet choc sui morti di Bergamo, deceduti nella prima fase della pandemia: “Le bare di Bergamo stanno al Covid come il lago della duchessa sta al sequestro Moro”.
L’Ordine dei giornalisti ha ora deciso di sanzionare Montesano con il provvedimento della censura, dopo le proteste dei familiari delle vittime, di amministratori pubblici e deputati bergamaschi. Tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il consigliere regionale del M5S Dario Violi e il deputato della Lega Daniele Belotti.
Il primo collegio di disciplina territoriale dei giornalisti del Lazio ha motivato la decisione spiegando che Montesano ha provocato preoccupazione e offesa grave nell’opinione pubblica e che il paragone con il falso indizio del caso Moro equivale a sostenere che si trattasse anche nel caso di Bergamo di un falso, di una messinscena, fatto che costituisce una violazione al codice di comportamento previsto dalle leggi sulla stampa.
Il direttore di Libero Alessandro Sallusti aveva ipotizzato persino un licenziamento per Montesano: “Ho chiesto all’azienda di valutare con gli uffici legali se ci sono gli estremi per un licenziamento. Trovo quanto scritto di una gravità inaccettabile. Non solo è un falso ma è un falso che offende la nostra testata e la redazione: i più arrabbiati sono proprio i colleghi”.
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