
Il Fatto Quotidiano ha titolato l’altro ieri: Inpgi, la cassa dei giornalisti è agli sgoccioli. Ma dal Cda non arrivano proposte formali per il tavolo ministeriale aperto da un anno. L’articolo per intero potete leggerlo qui, tra tre giorni (il 22) i vertici sono chiamati ad un nuovo incontro ministeriale.
Il giornale online Informazione Fiscale riassume bene la questione delle aliquote Inpgi 2021 sui contributi previdenziali a carico dei giornalisti. Si può leggere l’articolo per intero con tutte le aliquote qui, di seguito i punti principali riassunti.
Aliquote Inpgi 2021, in che misura devono essere versati i contributi previdenziali dai giornalisti, dipendenti o liberi professionisti a partita IVA, e dagli eventuali datori di lavoro?
Le aliquote contributive sono differenti a seconda dei casi. I contributi che devono essere versati per i giornalisti, pubblicisti o professionisti, a partire dal 1° gennaio 2020 sono determinati come segue:
- 12% fino ad un reddito di 24.000 euro.
- 14% per le quote di reddito che superano il limite indicato.
I contributi a carico del datore di lavoro per i giornalisti dipendenti ammontano al 27,27% e ricomprendono le seguenti voci:
- assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti (I.V.S..
- assicurazione contro la disoccupazione.
- Fondo di garanzia per il pagamento del TFR.
- assegno nucleo familiare.
- contributo a sostegno CIGS.
- contributo per ammortizzatori sociali.
I contributi a carico del giornalista, invece, dipendono dalla categoria. In linea generale consistono nelle seguenti voci:
- assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti (I.V.S.): 9,19%.
- contributo per ammortizzatori sociali (dovuto soltanto dai giornalisti dipendenti da aziende che rientrano nel campo di applicazione della CIGS): 0,10%.
- contributo al Fondo di perequazione: 5 euro mensili per 12 mensilità.
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