giorgio levi

Come si scrive su Repubblica un articolo sul femminicidio. Molinari diffonde un decalogo. Il Cdr: a noi che siamo la storia del giornalismo?

(foto di Eternal Happiness da Pexels)

Sono un po’ su di giri i giornalisti di Repubblica. Il direttore Molinari ha fatto distribuire una sorta di decalogo su quello che si può e non si può dire quando si affronta, in un pezzo, il tema del femminicidio. E questo non è andato tanto a genio.

Lo riporta Il Foglio: “Pare che dall’ufficio centrale di Repubblica sia stato inviato ai cronisti un decalogo (doppio: colonna No e colonna Sì) su come scrivere e titolare a proposito di femminicidio. Da non mettere nel titolo parole che evocano la fatalità (no) a la malattia non è un movente né un alibi (sì). Tra i comandamenti del no, non empatizzare con l’omicida, ma con la vittima. In questa ripulitura, è curioso che gli unici a vivere un vietatissimo dramma della gelosia siano quelli del cdr di Repubblica”.

Che infatti rispondono: “Riceviamo un decalogo su come si esercita la professione di ognuno di noi. Ferma restando, ovviamente, l’importanza dell’argomento non crediamo che i professionisti di un quotidiano che da oltre quarant’anni fa la storia del giornalismo italiano abbiano bisogno di decaloghi di sorta. A meno che non sia nelle intenzioni del giornale creare la figura di un vicedirettore addetto alla semantica”.

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Credits

Il Foglio