
Martina Maltagliati (foto profilo Facebook)
I titoli degli articoli con i punti interrogativi non mi aggradano, non è nemmeno buona norma usarli, ma questa volta non ho trovato di meglio. Anche perché in effetti in questa storia siamo soltanto al punto di domanda.
La storia. Nell’ultimo di lunedì scorso Il Secolo XIX, La Stampa, Il Messaggero Veneto e Il Tirreno sono usciti con inserto di 8 pagine (altre 8 sono previste per lunedì prossimo sugli stessi giornali) di diario dei 100 giorni del Covid firmato dal professor Matteo Bassetti primario del San Martino di Genova. Uno sempre presente sulle televisioni e ultimamente in città anche un po’ discusso. Bassetti ha scritto sul suo profilo Facebook: “I 100 giorni che sconvolsero l’Italia è finalmente in edicola con i quotidiani del gruppo Gedi (La Stampa, Secolo XIX, Il Messaggero Veneto, Il Tirreno e molti altri). E’ stata una corsa contro il tempo per poter avere il tutto pronto per l’uscita di oggi. Con lo straordinario aiuto di Martina Maltagliati spero che questo racconto soddisfi il lettore e trasmetta le emozioni e le paure che ci hanno segnato e cambiato durante questi cento giorni”.
Tuttavia, il punto è che questo inserto, costruito sostanzialmente a Genova, riporta nei credit di coda il coordinamento di un giornalista del Secolo XIX , ma specifica che il testo è stato raccolto da Martina Maltagliati, giornalista Mediaset che lavora a Quarto Grado, programma di Retequattro, prodotto da Videonews, il cui vicedirettore è Siria Magri, moglie del presidente della Liguria Toti. Che è stato a sua volta giornalista ed ex conduttore televisivo di Mediaset.
E’ la prima volta che un inserto giornalistico (non pubblicitario) del gruppo Gedi viene appaltato ad una giornalista Mediaset. Perché?