
Questa fotografia è stata scattata nel 1934. Quella che si vede è Galleria San Federico a Torino. E’ il giorno dell’inaugurazione della nuova sede della Stampa. Una folla entusiasta di lettori (tutti uomini come si vede dai cappelli) acclama l’ingresso del direttore e dei giornalisti. Il giornale sarà un successo perché, da sempre, le grandi trasformazioni portano bene
Domani sarà ricordato come il giorno della Rivoluzione di marzo. Il quotidiano La Stampa, dopo 153 anni di storia, cambia la sua impostazione di comunicazione. E gioca le sue carte migliori sul web, diventando Digital First, mantenendo l’edizione cartacea, seppure in versione ridotta nel numero delle pagine rispetto all’attuale. E’ il primo quotidiano italiano a tentare, con notevole spiegamento di forze interne (un piano d’investimenti diverso dagli spostamenti non è mai stato presentato), la strada della rete. L’obiettivo è generare business da abbonamenti e introiti pubblicitari, drammaticamente calati in questi ultimi anni. A La Stampa, come in tutti gli altri giornali italiani.
Ci riuscirà La Stampa per prima? La sfida è senza dubbio avvincente, l’augurio è che il progetto cambi davvero le abitudini dei lettori, che tornino a scegliere una informazione credibile, frutto del lavoro di tanti professionisti. In mezzo ai dilettanti e agli sputasentenze dei social la trasformazione dovrebbe risultare eclatante.
Tuttavia, il giorno di festa della revolution cade nel mezzo di una protesta della redazione, i cui giornalisti da 10 giorni non firmano gli articoli che scrivono. Le ragioni della sciopero sono riassunte qui e, salvo indicazioni diverse (lunedì prossimo il Cdr dovrebbe incontrare la direzione), anche la prima edizione di Digital First non avrà le firme dei suoi giornalisti. Resta aperta la questione dei previsti trasferimenti, non mediati da incontri sindacali, degli otto componenti della redazione di Roma a quella centrale di Torino.
Nell’edizione di oggi, come tutti i lunedì dedicata in buona parte allo sport, l’ultimo annuncio prima del cambiamento di domani: “Ci siamo, La Stampa diventa il primo giornale italiano digital first. Una trasformazione radicale nel processo di produzione delle notizie, con i canali cartaceo e web che funzioneranno in maniera integrata per dare al lettore sempre di più: notizie in esclusiva, analisi, inchieste, approfondimenti. Lo sport farà la sua parte e sarà come sempre, come è stato nei 153 anni di storia del nostro quotidiano, una parte importante. Il racconto dello sport è cambiato radicalmente e chi scrive su queste pagine ha sempre cercato di stare al passo con i tempi senza tradire i punti cardinali della narrazione: competenza, qualità, entusiasmo e originalità. Ora comincia una nuova sfida, quella digitale. Ovvero trasportare l’informazione sportiva anche su un altro binario, senza perdere di vista quel che abbiamo offerto al lettore fino ad ora. Il mondo va veloce, lo sport e chi lo racconta anche, ma più la velocità aumenta più nasce l’esigenza di approfondire, integrare, analizzare. E raccontare. Proveremo a farlo con un’informazione capace di coprire quel che accade ma anche di spiegare perché accade. I campioni e le loro vite, i fenomeni mondiali ma anche quelli emergenti. Proveremo ad anticipare le tendenze e a raccontare il dietro le quinte dei grandi eventi. Sul digitale e sulla carta. Siamo al fischio di inizio, non perdetevi la sfida”.