Grandissima attesa nel mondo editoriale per il Cda di Cir (De Benedetti) di lunedì prossimo. Ancora poche ore e capiremo a che punto è la trattativa di cessione di Gedi alla famiglia Agnelli. Da quello che si sa è praticamente conclusa, gli avvocati delle parti stanno rifinendo gli ultimi dettagli. L’annuncio del Cda di Cir è arrivato ieri a Piazza Affari chiusa e rinviata la comunicazione alla riapertura della Borsa. Gedi è una società quotata in Borsa e il rischio di speculazioni, in casi come questo, è sempre molto alto.
Intanto fonti vicine a John Elkann affermano che il numero uno di Fca avrebbe chiarito i tre punti chiave di questa maxi operazione che sposta il più grande gruppo editoriale di quotidiani italiano da Roma a Torino. Vediamo quali.
1. Rispetto massimo per l’indipendenza redazionale, perché sostiene Elkann il giornalismo di qualità troverà sempre un mercato, “a condizione che l’autonomia redazionale sia genuina, autorevole e indipendente”. Lo dice qualsiasi editore e lo disattende quasi contemporaneamente. Ma un po’ di fiducia a Elkann va data.
2. Puntare le carte migliori sulla rivoluzione digitale. Molto in ritardo, ma con gli adeguati investimenti e senza sacrificare il posto di lavoro di altri dipendenti si può fare.
3. Completare l’integrazione organizzativa all’interno di Gedi e nessuna intenzione di cedere Repubblica, nemmeno al vecchio De Benedetti, che forse un po’ ci spera ancora. E così Radio Deejay e Radio Capital.