giorgio levi

Quando si ha la faccia come il culo

I giornalisti della Mondadori hanno scioperato tre giorni, per la paventata cessione di due testate del gruppo. Naturalmente tre giorni non sono sufficienti a bloccare l’edizione di settimanali o mensili. Ci vorrebbe almeno una settimana. Tuttavia, è stata una dimostrazione di coerenza e passione per il proprio lavoro.

In edicola i magazine (in questo caso Donna Moderna) sono usciti con questa dicitura pubblicata dall’editore: “Questo numero esce in edicola in formato ridotto, nonostante la redazione di Donna Modera sia in sciopero. I giornalisti hanno perciò deciso di togliere i loro nomi dal colophon”.

Come sarebbe a dire nonostante lo sciopero? Una volta le direzioni dei giornali scrivevano a causa dello sciopero. Il che fa una discreta differenza. Dire nonostante è farsi un vanto di aver composto il giornale mentre quei coglionazzi di giornalisti scioperavano. La faccia come il culo, caro il mio editore.

Barbara Rachetti, che  è una giornalista di Donna Moderna ha postato su Facebook: “Questa settimana siamo in edicola nonostante lo sciopero di noi giornalisti. Eh già… Il giornale esce con il colophon vuoto dei nostri nomi. Qualcuno lo noterà? Forse no, ma non importa. Sapevamo perfettamente che non avremmo fermato le macchine, oggi “i conti contano più delle persone”. Ma era doveroso farlo: per i colleghi che andranno incontro a un destino incerto e con cui hai riso fino a ieri. E per noi che restiamo – per il momento. Con l’augurio di sederci alle nostre scrivanie con almeno un briciolo di dignità”.