giorgio levi

Gli incarichi all’Ordine del Piemonte. L’Olimpo dei presidenti

A me piaceva più cantata da Ornella Vanoni che dai Camaleonti. L’ora dell’amore interpretata dalla Vanoni m’inzigava parecchio: “Eternitààà spalanca le tue bracciaaa, io sono qua… “.

Chissà se l’avrà canticchiata oggi, tornando a casa, Alberto Sinigaglia, eletto per la terza volta consecutiva presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Consegnato di fatto all’Olimpo dei Presidenti Eterni. Quando avrà terminato questi tre anni sarà stato al vertice per 9 anni, più 1 anno di prorogatio, totale 10.

Tuttavia, non sufficienti a scalzare dal trono degli Eterni di Sempre Carlo Gigli, che di mandati ne ha totalizzati 4 consecutivi (dal 1974 al 1986). E Mario Berardi, anche lui 4 (dal 1986 al 1992 e dal 2001 al 2007).  Sul piano dei consecutivi Sinigaglia è al secondo posto e in classifica generale al terzo.  Per salire sulla vetta dell’Olimpo dovrebbe farsi rieleggere per almeno altri due mandati. Mai dire mai.

Gli altri sono ampiamente distaccati. Da Luca Bernardelli  a Cesare Roccati, da Giovanni Trovati a Sergio Ronchetti a Sergio Miravalle (tutti con 1 presidenza). Il più vicino all’Olimpo è stato Guido Pagliaro, primo presidente della storia (eletto nel 1965 e nel 1974).

Per il resto la giornata di nomine è filata via come l’olio. Ezio Ercole vicepresidente (pubblicista VII consigliatura), Andrea Caglieris rieletto Segretario (professionista Rai) e Mario Bosonetto neo Tesoriere (professionista La Stampa).

E’ così cominciato ufficialmente il nuovo triennio, chiuderemo nel 2020. Quando quattro anni fa, sono entrato per la prima volta in questo Consiglio avevo scritto ci sarà da divertirsi. Questa volta la prendo molto più bassa. Come andrà dipenderà dal consiglio dell’Ordine nazionale e dal presidente che verrà eletto, con la nuova normativa che restituisce ai professionisti il loro ruolo guida. Si riuniranno a Roma il 24, 25 e 26 ottobre. La chiave sta tuttà lì, o una riforma totale, che indichi un solo albo di giornalisti che fanno di questo mestiere la loro professione, da portare in Parlamento. O sarà la fine del grande baraccone, che ha da tempo molti nemici, anche nella politica, e assai pochi amici.

Ho una sola certezza, questo blog non smetterà di raccontare quello che molti continuano a voler nascondere.