I giornalisti di Metro non ne possono più. Hanno scritto ieri questo comunicato sindacale che riassume benissimo la loro situazione. Tutto nasce dal taglio del numero del lunedì deciso dall’editore, che così non verrà più stampato e distribuito. I giornalisti, che avevano già accettato un durissimo piano di ristrutturazione che prevedeva la messa in solidarietà alla percentuale del 50%, venendo ora a mancare maggiorazione del lavoro domenicale, si ritroveranno con uno stipendio ancora più basso. L’assemblea dei redattori ha così chiesto una forma di compensazione per il futuro mancato introito e l’editore ha risposto offrendo un aumento di 2 euro sui buoni pasto. Risposta che i giornalisti hanno giudicato “umiliante e offensiva”.
Vorrei qui ricordare che Metro è una freepress (ricava quindi introiti solo dalla pubblicità), è il quotidiano internazionale più letto e diffuso al mondo, pubblica ogni giorno 74 edizioni distribuite in 124 capitali e grandi città, in Italia Torino, Milano e Roma, in 22 Paesi e in 13 lingue differenti. In Europa, Nord e Sud America e Asia conta 18.2 milioni di lettori al giorno e 24.6 milioni di utenti unici sul web.
Echecacchio.