giorgio levi

Due o tre cose di Lapo

lapo

Ho conosciuto Lapo Elkann che era ancora un ragazzino. Strano come adesso, ma più bambino. Se ne stava seduto tutto compunto nell’ufficio del caporedattore della Stampa in via Marenco. Quando la sera tardi si faceva il giro dei capi per far visionare le pagine, prima di mandarle in stampa, ognuno di noi portava il proprio compitino alla firma finale. Entro in quell’ufficio e seduto c’è ‘sto ragazzino che appena mi vede si alza, mi dà la mano, fa una specie d’inchino con la testa rossiccia e dice: “Piacere signore, sono Lapo Elkann, mi spiace se la disturbo proprio a quest’ora”. A me? Che sono un contratto a termine? E’ strano il ragazzo, penso. Poi Lapo si mette di fianco al caporedattore, che è tutto un miele, e osserva le mie pagine. Bene, bene, bene fa il capo. Mi restituisce le pagine: puoi andare, neanche una riga con la matita rossa. Urca. Vorrei che Lapo fosse qui tutte le sere. Il giovane Elkann mi accompagna alla porta: “Complimenti, è stato un piacere”. Il figlio del padrone non sarà andato alla catena di montaggio, ma le buone maniere le ha imparate. E poi, non so definire bene come, è così simile a suo nonno l’Avvocato.

L’ho rivisto poi varie volte, anche fuori dal giornale. A qualche incontro, manifestazioni, dibattiti. Ma una ricordo meglio delle altre. Al rettorato di via Po c’è un incontro tra gli studenti e quel genio dell’economia che è Moretti Polegato (scarpe Geox), uno che l’avessero fatto ministro dell’industria ci saremmo risparmiati un sacco di figuracce. Sono lì per intervistarlo, vicino a me c’è un posto libero, arriva Lapo e si siede. Ma come sono queste Geox? Buone, gli dico. Ne sto indossando un paio e gliele faccio vedere. Quando mi apparto con Moretti Polegato gli chiedo che cosa è venuto a fare a Torino. E lui mi risponde: voglio parlare con Lapo Elkann, quel ragazzo è un genio.

Sono in redazione la notte che Lapo finisce male la sua serata con il travestito. E’ un casino. Vedo i capi che parlano sottovoce, non capisco che cosa sia successo. Poi un po’ alla volta viene fuori la storia. Lapo fa tutto quel bordello a duecento metri dall’edificio del giornale. Mi sono domandato: perchè proprio lì, in quel monolocale al pianterreno, che giri l’angolo e vedi le finestre della redazione? Con tutto il posto per infrattarsi nel lusso che c’è a Torino?

Un po’ alla volta ci sono arrivato. Esattamente quando l’immagine di Lapo comincia a sovrapporsi a quella di Edoardo Agnelli, suo zio. Il fratello di sua madre Margherita, ufficialmente suicida, ma con una meccanica mai chiarita. E poi sotterrata con lui. Edoardo e Lapo sono i due Agnelli rifiutati. Molto differenti l’uno dall’altro, Edoardo non era affatto un uomo geniale, ma entrambi mostrano di essere fuori dagli schemi. Uno perché estroverso e con idee balzane, l’altro perché debole di carattere (come sosteneva suo padre l’Avvocato), uno che meditava in India e che si fece beccare con la droga a Malindi, dove stava nelle tasche di tutti i riccastri italiani, ma in quelle di Edoardo faceva più rumore. Ma sia Edoardo che Lapo si sentivano parte di quella famiglia che li respingeva. Edoardo tornava sempre dal padre che non gli parlava, Lapo si scopa un travestito a due passi dalla casa di suo fratello, quello stesso giornale dove lui aveva cercato d’imparare un mestiere.

Entrambi sono stati tagliati fuori. Dalla Fiat, dalla Juventus, dalla famiglia. E soprattutto lasciati soli. Con le tasche piene di quattrini e lo coca a portata di mano. Edoardo non ha retto, quel carattere troppo disincantato dalle trame famigliari ha finito per ucciderlo. Per Lapo ci sono di mezzo i litigi furiosi tra la madre (che oggi ha 61 anni) e tutti gli Elkann per l’eredità dell’Avvocato. Marchionne, che si fa dare dagli Elkann un passaggio, per portarsi in Svizzera un pezzo d’America e tutto il resto conta zero. Poi c’è il padre di Lapo, Alain lo scrittore, divorziato da Margherita moltissimi anni fa, una persona perbene, ma avrà capito suo figlio?

C’è infine da ricordare che l’idea del rilancio della Fiat 500 è stata di Lapo.  Lui il primo a parlarne, e qualcuno sorrideva come se fosse la battuta dello scemo del villaggio. La 500, dopo quasi 10 anni, resta a tutt’oggi l’auto Fiat più venduta, il modello che ha rilanciato l’azienda. Di John, ma non di Lapo.

Credits

L’infanzia di Margerita ed Edoardo Agnelli su Epoca 1990

83 thoughts on “Due o tre cose di Lapo

  1. si scopa un travestito? ma sei uscito dall’Ottocento??
    una transgender, siamo nel 2016, svegliati barbagianni

  2. Anch’io penso che questo ragazzo sia genio e sregolatezza…
    leggo queste righe e capisco quanto sia pesante il fardello e la solitudine di un dolore che non si riesce a cancellare…
    Pero’ ognuno di noi ne ha uno, e imparare a conviverci fa la differenza tra un adolescente e un adulto…

  3. Lapo,una vicenda assurda!Lui solo puo’ sapere cosa e’ realmente accaduto.Una cosa e’ certa,il ragazzo ha dentro un vuoto infinito e gli auguro di cuore che possa colmarlo presto per una vita piu’ serena.Avvoltoi e falsi moralisti pensino ad altri problemi,d’altronde nessuno di noi e’ cosi’ puro da potersi permettere di giudicare.Forza Lapo!

  4. “Non è facile essere il rampollo di una famiglia così importante, famosa, impegnativa, vorrei essere nato in una famiglia normale, poter fare quello che vuoi senza essere additato a vista”
    Così mi diceva un mio compagno di scuola delle medie, un ragazzo semplice, gentile, tal Edoardo…

  5. Lapo santo subito.
    Non sapevo che fosse andato a prostituti in un monolocale; è un vero miliardario proletario.
    Chissà perché però non riesco a provare stima e tantomeno pietà.
    Forse perché, lo so mi perdoni è banale, vedo e leggo continuamente di sfollati per il terremoto che hanno perso tutto, bambini che muoiono di leucemia fulminante e i cui genitori per permettersi le cure hanno perso casa e lavoro.
    Guardi scendo ancora di più nello scontato: migliaia di bambini che tutti i giorni muoiono perché non hanno acqua potabile e vaccini.
    Magari mi risponderà che Lapo ha fatto innumerevoli e cospicue donazioni e noi umili invidiosi non ne siamo al corrente.
    Però anche se fosse vero non riesco a volergli bene.
    Chi lo sa magari sono influenzato dalla lettera che ho ricevuto dalla direzione sanitaria del mio ospedale che dopo aver chiuso il reparto in cui ero in cura mi ha avvisato che non mi fornirà il farmaco alternativo che costa oltre 800 euro la confezione.
    A me ne servono solo 2 al mese per tutta la vita ma con 2 lauree, 2 abitazioni all’insegnamento conseguite arrivando tra i primi posti e studiando di notte (perché di giorno il mio cervello era occupato ad arricchire un altro Lapo, figlio e manager di una software house) è una vita di sacrifici non me le posso permettere.
    Forse io e Lapo tra poco moriremo insieme; io per mancanza di soldi e lui perché ne ha avuti troppi.
    Sono sicuro però che quando sarà il momento di lasciare questo mondo un braccio teso sbucherà dal nulla e ci sarà un’altra possibilità per uno solo dei 2.
    Già, meglio optare per il genio che ha rilanciato la 500.

    Saluti

  6. Analisi perfetta caro Giorgio, Lapo è un uomo solo. Mi piacciono molto la sua genialità e la intelligenza e “sento” la sua melanconia.
    Se avessi un figlio come lui lo amerei disperatamente.
    Un abbraccio Alessandra

  7. posso dirle che ha torto? No di certo! Sarei scemo. Anch’io mi sono arrampicato sui vetri per avere un lavoro. Come tutti quelli che devono sfangare ogni giorno un lavoro fatto di grandi sacrifici per stare in piedi. E se non c’è nemmeno la salute, come nel suo caso, è anche peggio. Ma vede quello di Lapo (e di tanti altri), è un altro mondo. Io m’incazzo molto quando la gente se la prende con un calciatore o un pilota di formula uno o un giocatore di basket americano. Dicono, è uno scandalo che questo fessacchiotto di Messi porti a casa milioni di euro al mese. Tanti quanti mille operai non riuscirebbero a mettere da parte nemmeno in cento anni di lavoro. E lui li guadagna in una settimana, giocando tre ore al giorno a pallone. M’incazzo perché non si può mettere tutto sullo stesso piano, se io avessi avuto le doti tecniche di Higuain sarei Higuain, se fossi nato erede della dinastia Agnelli sarei l’erede della dinastia Agnelli. M’incazzo perché sono distinzioni che vanno fatte per non cadere nel populismo, nel giudicare un tanto al chilo, nel mandare a fan culo il mondo intero perché io ho impiegato sette anni e una causa di lavoro a 55 anni per farmi assumere. Capisce? Ognuno di noi ha grandi sofferenze, io, lei e milioni di altri. Ma in questi milioni di altri c’è anche Lapo, perché in fondo tutti quei quattrini non gli sono serviti a molto.

  8. tra le righe delle sue riflessioni mi par di scorgere qualcosa di comune … nel limite , purtroppo , di cio’ che si puo’ e non si puo’ dire in un sistema definitivamente votato alla menzogna e all’ipocrisia , ottimi strumenti di un potere economico che controlla la maggior parte delle persone che ci vendono in tivu’ . Su questo ragazzo so poche cose , ma sullo zio decisamente di più ‘ ( mi e’ piaciuto ” ufficialmente suicida” … ) e le analogie da Lei accennate credo calzino a pennello . Forse sarebbe meglio sapere solo cio’ che vendono in tivu’ , tanto non ci si puo’ fare nulla , salvo amareggiarsi il fegato . Con stima , Pier Luigi

  9. Credo che attribuire a Lapo la paternità dell’idea della 500 sia una forzatura, così come tutte queste diffidenze in casa FIAT: ovviamente qualcuno che storceva il naso c’era, ma il successo della Mini era già così forte che le resistenze verso chi aveva veramente i meriti, sono state pochissime.
    Ricordiamo che Lapo era già costato parecchi soldini al gruppo quando si fece dare la responsabilità del lancio della Barchetta, che lui pensava di vendere via web
    Fu un fiasco clamoroso nonostante il modello avese le sue potenzialità: non perchè la vendita via web di auto fosse troppo pionieristica (già lo facevano altri) ma perchè il progetto fu gestito con una faciloneria impressionante: non basta comportarsi alla “ciao raga sono il simpa della cumpa” per rivoluzionare il mercato

    Capisco volere “beatificare” il colorato Lapo in un mondo così grigio e ministeriale come quello FIAT, ma… esageroma nen 🙂

  10. Lapo è molto povero, con tutti i suoi quattrini, e forse proprio per quelli.Un capo pellerossa diceva che il denaro non si mangia ,ed aggiungo,neppure ti fa amare

  11. L’idea originaria per il rilancio della 500 è assolutamente di Lapo. Non trovo però alcun riferimento al rovinoso lancio della Barchetta nel 1994, periodo in cui, per altro, Lapo risiedeva in America (tra l’altro era solo un 17enne nel ’94). Tornò poi in Italia nel 2002 quando iniziò ad indossare strategicamente le felpe griffate Fiat e poco dopo il fratello John gli diede in mano il rilancio dei tre marchi di famiglia. Sarà poi lui stesso a dimettersi nel 2005.
    Non credo esista un solo prodotto gestito dal personale marketing di Lapo che abbia tutt’oggi fallito. Giusto per la cronaca.

  12. Sicuramente anche lui ha i suoi pregi e i suoi difetti come tutti,ma dovrebbe stare un po’più attento all’immagine e a non continuare a farsi beccare in queste storiacce perchè che lo voglia o meno rappresenta una famiglia molto importante e conosciuta in tutto il mondo.Lui e suo fratello probabilmente sono stati troppo viziati e troppo trascurati perchè oggi a capo di FCA ci dovrebbero essere loro due e non Marchionne!Non basta avere i geni di famiglia per essere capi,bisogna essere addestrati sin da piccoli,a maggior ragione quando si è a capo di un impero del genere.Probabilmente è un tipo eccentrico e ognuno è quello che è,mi fa piacere sentir dire che sia cordiale ed educato,ma probabilmente il “ragazzo”andava seguito ed indirizzato e nel suo caso penso che sia venuta a mancare proprio la famiglia.Tra i rampolli di grossi industriali o di famiglie nobili soggetti di questo tipo sono la “normalità”perchè grazie alle loro condizioni economiche gli è tutto dovuto,quindi arrivano al punto che non apprezzano più nulla perchè tanto se lo possono comprare,per loro il prezzo non è un problema.

  13. Bello l’articolo su una famiglia che ha dato molto nel tempo.oggi è facile facile dire male certi giornalisti lo fanno di continuo,poi si lamentano che il giornale non va.ci sono tante altre cose da dire.

  14. Povero Lapo! POVERINO!!!! Incompreso lui! A pippare bamba in effetti i soldi non bastano mai… Un vero problema…
    Capisco i problemi di ricco rampollo incompreso dalla famiglia. Però da questo a dire che è un genio ne passa di acqua sotto i ponti… mari di acqua!
    Qualche bel giorno di lavoro duro lontano dai Trans e qualche paranoia del tipo “come lo pago l’affitto questo mese?” che ti fa muovere il culo, non gli farebbero affatto male.
    Smettetela di voler difendere a tutti i costi l’indifendibile!

  15. Di questo passo dovranno vergognarsi coloro che leggono le stronzate che combina questo tipo fosse capitato ad una persona qualunque l’ avrebbero linciato mediaticamente parlando . Quanta ipocrisia!

  16. Si sa che la gente dà buoni consigli
    Sentendosi come Gesù nel tempio
    Si sa che la gente dà buoni consigli
    Se non può più dare cattivo esempio

    Così una vecchia mai stata moglie
    Senza mai figli, senza più voglie
    Si prese la briga e di certo il gusto
    Di dare a tutte il consiglio giusto ( DeAndre)

  17. Bell’articolo.Certamente nella dinastia Agnelli genio e fragilità non sono molto popolari anche se frequenti……

  18. Un frammento di vita, di cronaca e di giornalismo. Un pezzo sul quale riflettere. La metafora di tanti Lapo in giro nell’universo e il dramma di coloro che hanno tutto e che non hanno niente. Ottimo Giorgio!

  19. Nella zuppa di notizie che in queste ore ripercorrono – non senza una buona dose di sadismo – lo squallore della vicenda umana di Lapo, questo garbato articolo mi ha permesso di rimettere un po’ di ordine e ricordarmi che – purtroppo – le colpe dei padri (e delle madri) hanno sempre delle disastrose ricadute sui figli.

    Il fatto che uno di cognome faccia Agnelli (o Rossi) davvero poco importa. L’intera vicenda è – ahimè – umanamente molto amara.

  20. Lapo….. io personalmente la penso così, con tutte le cose che fa Lapo a me continua a piacere, noi non siamo nessuno per giudicare nessuno, lui come altri vengono additati per il ruolo che hanno in questa società che esalta e uccide in un batterdocchio il proprio simile e per cosa? Perché fa parte di una grande dinastia? O perché è di moda? Ma il nonno era un santo? No era come il nipote eppure si vociferava che si credeva che, ma mai nessuna testata giornalistica si permetteva di scrivere o divulgare 1 parola, per rispetto forse? O per paura che…. o solo perché non si usava divulgare su determinate persone o società. Invece Lapo? Poi chi dice che ciò che è stato divulgato sia tutto vero? A mio parere Lapo vive la propria vita a modo suo, i media ingigantiscono di tutto e di più dicono cose non vere pur di vendere, allora mi chiedo si muove Lapo senza danneggiare nessuno e scoppia un finimondo, Jon continua a fare cagate una dietro l’altra danneggiando milioni di persone che lavorano per il gruppo e nemmeno si sanno le cose che accadono, operai in cassa integrazione da anni che non arrivano a fine mese, persone che si alzano al mattino per andare a lavorare e trovano l’azienda fallita perché F.I.A.T non rinnova le collaborazioni perché c’è crisi? Ecc. Queste cose i media non le dicono perché non fa vendere ma che Lapo si fa i cazzi suoi a modo suo lo fanno sapere pure ai topi nelle fogne, e poi leggo che persone che non sanno nemmeno la realtà dei fatti e giudicano perché lo ha scritto il giornale e quindi è vero. Be stasera ho letto su un giornale di importanza mondiale che i ciucci volano e di guardare il cielo perché ci sarà uno spettacolo inedito che ricapiterà solo tra 2000 Anni, non perdetevi 100 ciucci tutti assieme che volano.

  21. Bell’articolo, ma non provo pietà per il ragazzo. E non mi riferisco ai soldi, che certo aiutano ma fanno pure male.Mi chiedo, prova la stessa pietà per quei ragazzi che vivono per strada, che sono scappati di casa? Si, quelli seduti per terra, in gruppo, con i cani intorno, pieni di tatuaggi fatti da loro stessi, con una bottiglia in mano? O loro fanno paura, se sgancia qualche spicciolo o una sigaretta, lo fa di corsa? Ma vede, tanti di loro, che la gente per bene giudica ‘scellerati, drogati, il lerciume della società’, hanno avuto problemi molto più gravi di un padre come l’Avvocato, ma nessuno lo considera. Nessuno ne parla o li vuole consolare. Anzi, se facessero come Lapo, sarebbero in galera in pochi secondi. Ma lo sa quale è la differenza maggiore? E’ che Lapo puo’ scegliere chi essere e diventare, mentre quelli che vivono per strada non hanno scelta, possono solo sopravvivere (incluso il travestito di Lapo), e nonostante questo hanno tante più palle di lui (mi passi la volgarità).

  22. Caro Giorgio, concordo in pieno con quanto scrivi, mi piace il contenuto lo stile e il tono. Fra l’altro torna con quel poco che so di Lapo Elkann, tramite una persona che ha lavorato con lui…un creativo in gamba, tanto per usare una parola che di solito non apprezzo ma che a quanto pare da lui meritata. Poi naturalmente Lapo è un problema relativo, non penso che l’Italia sia nelle condizioni in cui è per colpa sua. Anzi se penso alla produzione Fiat anni ’90, magari Lapo l’Italia l’ha anche un po’ migliorata…Un po’ più di responsabilità invece, a mio avviso, l’hanno i milioni di persone come il Sig. Passioni, persone che smaniano dalla voglia di insultare più gente possibile con il minimo numero di righe necessario…trovo molto interessante questa diffusissima tendenza a sfogarsi in Rete, sintomo direi di una situazione di disagio che l’Italia quotidianamente procura, certo, ma anche far ricadere tutte le responsabilità sul Sistema…bah, non mi convince. Mi domanderei anche, invece, quali siano le ricadute del Sig. Passioni sul Sistema…ma sarebbe un vasto campo. Grazie per l’articolo, Giorgio. Nel panorama dell’informazione italiana lo collocherei fra le eccezioni.

    Paolo

  23. Lei ha perfettamente ragione, io non ho mai conosciuto Lapo, ma ho sempre compreso che dietro a questo ragazzo c’era un grandissimo vuoto, Non sapevo degli abusi sessuali dei quali fu vittima da ragazzino e cio’ nonostante 10 anni fa quando ebbe l’overdose scrissi una lettera ad un giornale dove dicevo che questo ragazzo stava soffrendo e che quello che faceva era per punirsi. Credo all’epoca di essere stata una delle poche a difenderlo tant’e’ che pubblicarono la mia lettera. Anch’io credo sia piuttosto geniale, tuttavia il dolore profondo che piano piano lo erode sara’ il suo piu’ grande nemico. Lapo purtroppo ricadra’ perche’ non c’e’ psicologo al mondo e clinica americana che possa dargli quello che non ha mai avuto, e quello che probabilmente non avra’ mai : l’ amore dalla sua famiglia, il calore, la comprensione e l’accettazione.

  24. Lapo avrebbe potuto recuperare facilmente i diecimila dollari, facendoseli prestare da un amico. Di certo non sarebbe mancato il miliardario di turno che non gli avrebbe negato una somma così ridicola per quei portafogli, facendogliela recapitare immediatamente. Inoltre, se solo la famiglia avesse voluto, potentissima come è’ nel mondo, nessuno mai avrebbe saputo niente. Lapo ha voluto far capire a chi doveva capire quanto la sua famiglia gli sia ostile, quanto ad essa sia invisa la sua persona a tal punto da permettere la sua gogna mediatica. Auguro a Lapo con tutto il cuore di riuscire a sconfiggere la sua tossicodipendenza e di superare il tremendo dolore interiore che lo affligge, gli auguro che possa essere veramente felice . A Lapo,un abbraccio e un bacio da parte mia

  25. Lapo avrebbe potuto recuperare facilmente il denaro di cui aveva bisogno, chiedendolo in prestito ad un amico tra i tanti che avrà tra i miliardari come lui , per i quali 10.000 dollari costituiscono una cifra assai ridicola per quei tipi di portafogli , che avrebbe potuto ricevere immediatamente,poiché a queste persone non mancano certo i mezzi per poterlo fare. Inoltre , la sua famiglia se solo avesse voluto, potente come essa è’ nel mondo sarebbe intervenuta in modo opportuno e nessuno avrebbe mai saputo nulla. Lapo ha voluto far capire a chi doveva capire quanto gli sia ostile la sua famiglia, quanto sia ad essa invisa la sua persona a tal punto da permettere la spregevole gogna mediatica che su di lui imperversa nel web, per invidia, per mancanza di sensibilità per le tragedie altrui, perché molti esseri umani non comprendono che la serenità e la felicità non sono necessariamente conseguenza dell’enorme possibilità economica di una persona Auguro di cuore a Lapo di riuscire a superare il tremendo dolore che lo affligge e di riuscire a sconfiggere la sua dipendenza, che possa essere felice e in questo augurio lo abbraccio fortemente in segno di affetto e di solidarietà .

  26. Dott. Levi, premessa la libera espressione di quello che pensa, perché ha necessità di cavalcare l’onda calcando la mano sulle sventure di Lapo Elkan? Solo per far sapere che lo conosceva da piccolo? Non mostri il culo per una ciliegia, è più selvaggio della Lucarelli.

  27. a me non sta antipatico..ha suoi difetti e le sue debolezze, come ogni essere umano,solo che, ogni volta che ne combina una..tutto il Mondo lo viene a sapere…ma quanti ce ne sono che vanno a prostitute e sperperanno i loro soldi in droga o altro? .non fanno notizia, ma sono tanti! Sono del parere che, nella propria vita privata ognuno debba essere libero di fare quello che vuole..ma persone come Lapo, non credo possano avere una vera Vita privata.
    Forza Lapo!

  28. Giorgio non credevo fossi così troglodita da riuscire a scrivere “si scopa un travestito”. Vergognati.

  29. ma fatemi il piacere, Lapo e’ un grand coglione. Da far vergognare parecchia gente e da farne incazzare motla di piu. Sulle sue abitudini sessuali faccia pure cosa vuole, non do giudizi, e si faccia pure di tutta la droga che si vuole, non do giudizi, anzi invidia per la sua possibilita’ di godersi tutti questi vizi, pero dai!!!!. Ma sei ancora li con la paghetta dalla famiglia? non piu di 10000 euro alla volta? ma quanti anni? e poi il far finta di essere nei guai per imbrogliare la tua famiglia? ma sei scemo? tipo io da bamabino che facevo finta di avere la febbre per non andare a scuola? ma che cazzo di uomo sei? ma sei solo un bambinone stra viziato. e la gente normale ha tutte le ragioni ad incazzarsi a vedere un deficiente simile che vale zero ad avere tutto queste possibilita e risorse e comtinuare ad essere solo un coglione.

  30. Sono un giornalista, racconto quello che accade. E siccome il blog è un diario personale racconto quello che accade con fatti personali, alla mia età non ho bisogno di mostrare nessun culo.

  31. dunque, ammesso che Lapo sia un genio, significa forse che, avendo chiesto un riscatto così ridicolo, desiderava essere scoperto?

  32. Perfettamente d’accordo. Ho conosciuto Lapo in due occasioni di lavoro e ho un ricordo di una persona gentilissima. D’accordo sul rilancio dell’immagine FIAT. Sono anche sicuro che ci siano trame pesanti contro di lui. A quel livello, i potenti di coprono. Tutto questo non per giustificare le sue scelte ma per farvi meditare prima di crocifiggere….

  33. apprezzo la pacata e tranquilla visione. Tanti anni fa, in un libro che non ricordo, lessi del giovane Agnelli (l’avvocato), che si era fatto arrivare un “charter di puttane” mi pare da Parigi, così, tanto per far festa, e nessuno si scandalizzò. L’invidia, magari malcelata, regna sovrana in ognuno di noi. Cerchiamo di combatterla, non è detto che vinca sempre lei. E poi, chissà, potremmo anche vivere meglio.

  34. lapo può anche essere simpatico, per carità…però bisogna essere onesti: gli agnelli hanno sempre goduto di buona stampa (agli italiani piace la gente chic, la gente che è ricca da generazioni, elegante , aristocratica) se l’avesse fatto un figlio di berlusconi chissà se avrebbe avuto tutte queste manifestazioni di simpatia

  35. Signor Franco la Lucarelli è’ solo una donna esibizionista ,volgare, arrogante è terribilmente maleducata ,che fa presa solo sulle persone dall animo spregevole.Come può paragonare quella insulsa persona al Signor Giorgio Levi?

  36. tutto condivisibile tranne per il fatto che abbia a che fare con il rilancio 500 (fu in fiat fino al 2005 la 500 uscita nel 2007) il rilancio era nel cassetto e fu attivato non appena Marchionne ebbe a disposizione i 1,55 miliardi di Euro sborsati da Gm per non acquisire ulteriori quote di FIat (restituì anche il 10 % in loro possesso.) a questo ragazzo a volte si danno meriti che non ha. può sicuramente risultare anche simpatico a qualcuno, ove mai facesse del male lo fa solo a se stesso e andrebbe aiutato dalla famiglia, ma storicamente non è una cosa che sa fare vedi anche vicenda Edoardo.

  37. Signora Eugenia, non si tratta di simpatia, ma di empatia,qualsiasi persona ricca o povera, famosa o non famosa, merita rispetto per le grandi tragedie che affliggono il suo destino.Perche non è’ vero che ogni essere umano è’ artefice del proprio destino.Ogni essere umano deve subirlo. E il destino di Lapo, come quello di tante persone è’ amaro e ingrato. Sui social sta imperversando quanto di più volgare e spregevole si può pubblicare su Lapo, come se gli autori di post e condivisioni dovessero ritenersi immuni da queste tragedie. La stessa Lucarelli ,prima di scrivere quel pezzo volgare e spregevole avrebbe dovuto pensare che ha un figlio e che un domani potrebbe ritrovarsi nelle stesse condizioni di Lapo. Ma le persone volgari , dall immenso vuoto interiore, non pensano, non provano compassione, si scagliano come delle iene , dimentichi che nelle stesse condizioni potrebbero ritrovarsi i propri figli o i propri nipoti

  38. Trovo l’articolo assai stucchevole … A casa degli altri meglio non essere sgarbato, così non dirò ciò che penso di una simile interpretazione .. Certo é che arrivare a 55 anni per scrivere ciò che ha scritto non mi pare un grande sviluppo professionale …

  39. se guarda nelle risposte che ho dato già ad altri qui sotto vedrà che ho ragione, l’idea di riprendere la produzione della 500 è di Lapo, non ci sono ragioni diverse.

  40. Oddio oddio..che si stia a perdere del tempo per aggiungere qualcosa al troppo–mi pare troppo. Che Lui sia come sia lo si vede, che sia colpa di altri puo essere..che abbia ideato o lanciato l’idea della 500 senz’altro e comunque ha concorso a produrre un’altra fatecchia di casa fiat, la quale ha trasferito baracca e burattini all’estero, dopo essere stata ben “sostenuta” -diciamo cosi (eufemismo)- dai nostri governi. Gli auguro un roseo futuro…posto che non si faccia altro male prima. ..Il fatto averlo conosciuto a casa sua ..credendo la stampa uno dei tanti possedimenti di famiglia cambia per chi sta dentro..non per quelli che sono fuori. Secoli fa recitava qualcuno..Guido ì vorrei che tu e Lapo ed io messi , in vasel e presi per incantamento.,,,e giu anche loro di trasgressioni nel 1200..corsi e ricorsi . La fame e fine mese -ovvio- sono altri problemi.

  41. articolo interessante. Se fossi un giornalista approfondirei l’argomento Edoardo, l’apparente suicidio, la sincronicità con fatti importanti che riguardavano le scelte che avrebbe dovuto fare suo padre, la vita che conduceva negli anni precedenti la sua morte. Nessuna autopsia, funerale dopo 24 ore… e ce ne sarebbero altre di cose che non tornano su quel “suicidio” e anche su come è stato raccontato dal mainstream… non occorre essere conplottisti per sentire odore di bruciato

  42. Complimenti per l’ottimo articolo. Anch’io ho avuto modo di lavorare con Lapo quando ha fattto uno stage di qualche settimana presso una banca di affari a Londra nel lontano 1997. Era una persona squisita e molto piacevole da lavorarci. Ho seguito sui giornali il suo percorso di vita e mi e dispiaciuto vedere le sue difficoltà con la droga. Mi chiedo se i genitori abbiano fatto e stanno facendo abbastanza per aiutarlo.

  43. Sono convinta anch’io che Lapo si porta dentro un vuoto immenso…e provo per lui una tenerezza infinita!
    Se potessi lo abbraccerei per dargli anche solo per un istante quel calore che un abbraccio trasmette e che lui non conosce. Mi ha da fastidio tutto questo accanimento mediatico,non se lo merita.
    Grazie per il suo articolo .

  44. Tutti a strapparsi le vesti, vergogna su di te, arriverà il castigo divino e intanto ‘sto qua è riuscito a far parlare di sè 1/2 mondo con una storiella inventata da 4 soldi.
    Quanto avrebbe dovuto spendere in pubblicità una Fiat o una Toyota per avere questo ritorno mediatico, 10 milioni di $ ??? Il gruppo Fiat se lo tenga stretto, questo è uno che fa vendere, con poca spesa…

  45. Fingere un rapimento (il proprio) per farsi dare 10.000 $ dalla famiglia Agnelli (la sua) è come minacciare mia nonna con l’intento di estorcerle 1 euro per il gelato…..
    Questo sarebbe il “genio”?? E pure pieno di soldi?
    Mi sa che lo hanno lasciato in bolletta sto sciroccato. Non ha scusanti.
    Vorrei vedere Lapo alla catena di montaggio della FIAT per un po’, poi ne riparliamo.

  46. questo è il mio diario personale e scrivo come mi pare (come sta scritto sotto la tesatata “questo blog è la libera espressione di ciò che penso chi non è d’accordo se ne faccia una ragione”) e poi non capisco ti dà noia scopa o travestito? Puoi rispondere.

  47. Scusi dottor Levi, non ho una laurea ma sono solo un ragioniere. Non amo la letteratura ma amo la matematica. Qualcosa nella vita ho fatto e quindi non sono completamente ignorante anche se sicuramente meno acculturato di lei. Però una cosa devo dirle. Ho fatto fatica a leggere e capire il suo articolo. Ho dovuto rileggere diverse volte alcuni passaggi perché non capivo il senso. Buona serata

  48. Ivan, mio padre era un ragioniere e ho sempre invidiato la sua famigliarità con i numeri, avrei voluto averla io. Credo che ognuno esprima come può quello che sente, ma non è detto che ci si possa sempre capire. L’importante è dialogare ed è quello che noi abbiamo fatto in questa circostanza. Grazie di aver commentato.

  49. Complimenti… bellissimo articolo… è stata una delle rare volte in cui ho letto un articolo scritto da un giornalista, con l’imparzialità che oggi è scomparsa dai giornalisti: troppo facile crocifiggere e basta, più difficile è capire e valutare. Lei ha semplicemente offerto lo spunto per molte riflessioni, che a molti (me compreso) erano sfuggite per la fretta di giudicare.
    Il vero giornalista racconta, mentre il bravo giornalaio vende… e i titoli clamorosi aiutano a vendere, ma non aiutano a riflettere.

  50. Ho letto ciò che c’è scritto sotto la testata, ma siccome ritengo che il linguaggio sia importante, ho domandato, con curiosità e, mi pare, un certo garbo. Mi “dà noia” l’utilizzo di “travestito”, termine desueto che oggi è considerato al limite dell’offensivo. Esistono dei termini precisi (in questo caso “le trasgender”, con il pronome declinato al femminile in quanto persone in transizione non completata dal genere maschile a quello, appunto, femminile), sempre che non si voglia aggiungere un giudizio di valore al termine, naturalmente. Immagino però che lei sappia già tutto questo, per cui domando ancora: perché “travestito”? Se l’intenzione era quella di sottolineare come questa famiglia da cui proviene L. E. trovi “deplorevole” lìandare a letto con delle transgender, temo non si capisca.

  51. da quello che scrivi capisco che la gente legge come gli pare e accusa tanto per fare. L’episodio a cui ho fatto riferimento (e cioè l’avventura in cui è incorso Lapo a Torino il 10 ottobre del 2005) era accaduto tra Lapo e un travestito di nome Lino B. che si faceva chiamare Patrizia. Anzi, si trattava a quel tempo di uno dei più noti travestiti di Torino. Perciò assolutamente non transgender, come ho già spiegato in un commento qui sotto. Ho fatto il cronista per 30 anni e molto difficilmente sbaglio i termini con cui scrivo. Se fosse stato un trans avrei scritto trans, ma siccome era un travestito ho scritto travestito. Per tutto il resto leggi il pezzo di Repubblica qui sotto.
    http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/elkann/overdose/overdose.html

  52. Caro Giorgio, non capisco la risposta così sgradevole al commento (legittimo) di PRIMAGNAN. Soprattutto perché ha continuato a usare un articolo maschile davanti alla parola trans, quando invece ne andava usato uno al femminile. Io non penso che il suo articolo sia accusabile di transfobia, però è un buon esempio di come, nonostante una buona cultura generale e una grande esperienza giornalistica, ci si senta più vicini ai problemi di un triste privilegiato come Lapo piuttosto che ai problemi di tante persone transessuali che vivono nella nostra società e non vengono accettate.

  53. d’accordo Marcello, quello che non mi piace è la superficilità, anche nel leggere un semplice post di un blog. Io non ho niente contro trans o travestiti. Mi piace però essere preciso nei termini che uso per scrivere. Se scrivo travestito è perché di travestito si tratta. Poi io non sono vicino ad un triste privilegiato e non lo sono altrettanto con le persone transessuali che non vengono accettate. Sono due questioni diverse e non sono il tema del mio pezzo. Il tema era Lapo e non le sue abitudini sessuali. Può fare quello che gli pare, come chiunque altro. Io volevo semplicemente raccontare, come la maggior parte delle persone che qui e sui social hanno capito, come mi è sembrato Lapo nelle occasioni in cui mi è capitato d’incontrarlo. Tutto qui.

  54. Credo che lei abbia usato il termine “travestito”non per disprezzo,ma per diversificare il percorso che un transgender effettua per allineare la propria identità di genere a quella mentale,a cui ritiene di appartenere; il che comporta interventi ormonali e chirurgici di adeguamento.Credo anche che Lapo abbia risentito di un’infanzia in cui si deve essere sentito solo,in collegio anche perché dislessico(ho letto di tale problema,che mi pare presentasse anche il Presidente Kennedy)e quindi bisognoso di interventi educativi adeguati.L’abuso sessuale patito in collegio,il suicidio di un amico adolescente potrebbe aver influito su certe tendenze.Lapo è eterosessuale,ma un abuso o trauma, potrebbe aver creato e favorito coazioni a ripetere,non sarebbe obsoleto.Mi sembra che sia una persona affabile,gentile,intelligente e creativa.Far parte della famiglia Agnelli ne fa un privilegiato,ma non è la ricchezza a dare equilibrio e serenità.Anche suo zio Edoardo era “diverso” dalla propria famiglia,un po’ isolato,al di là dell’interesse per la filosofia orientale.Chiedo:che diritto abbiamo di giudicare? Lei ha semplicemente parlato del suo incontro con Lapo da ragazzino.A me Lapo,ormai uomo,fa simpatia e tenerezza e mi auguro possa sconfiggere i suoi fantasmi e riuscire ad essere interiormente colorato come gli abiti che spesso indossa,che ne fanno un’icona di stile…e questo non deriva,almeno non solo,dal denaro.In quanto ai 10.000 euro di “riscatto”,non credo sia stato così sciocco da inventare una balla del genere di sua volontà.Nel senso che o non era in sé,o è stato spinto dall’urgenza di restituire quanto gli era stato prestato.Non aveva carte di credito con sé e forse era veramente partito pensando ad un fine settimana normale,che poi è diventato “da sballo”.

  55. Avevo capito che si riferiva all’episodio del 2005,che fu seguito,prima dell’ultimo,da un tentativo di ricatto,poi sventato.Certamente molto di quanto avviene per altri, è lasciato nell’ombra,mentre viene sbandierato e messo in copertina se il protagonista è una persona nota,che diviene un personaggio,nel bene e nel male.Di questo la stampa si nutre e può essere comprensibile,anche se mi sembra che quella italiana non abbia utilizzato il tritacarne,come molta stampa estera.Mi sembra che Lapo sia rimasto negli USA.Attendiamo il 25 gennaio ed auguriamoci che il 2017 sia un anno migliore,per Lapo e per tutti noi.La ringrazio.

  56. La penso come lei, e inoltre credo che sarebbe meraviglioso riuscire a non giudicare sempre, ad ogni costo.
    Io penso che la miseria dei sentimenti sia terribile quanto la miseria materiale.
    grazie per questo articolo

  57. Bel ritratto. Io ovviamente non conosco Lapo ma tutto accade qui, relativamente vicino casa, che non riesco a non appassionarmi. Eppoi e’ sempre un pezzo d’Italia che in qualche modo pure qui mi rappresenta. Io sono indulgente e davvero auguro a Lapo di ritrovare serenita’ ed equilibrio senza aver bisogno della chimica. Quello che garbatamente gli rimprovero’ e’ il video girato priam di partire per NYC dove millantava incontri d’affari ed espansione del business. Li avrebbe dovuto evitare. Veniva negli USA per Thanksgiving, period.

  58. Caro Giorgio,
    Grazie per questo articolo cosi bello e profondo.
    La similarita’ tra Lapo e lo zio Edoardo l’ho trovata molto azzeccata.

    La storia del sequestro continua a farmi pensare ma che vuol dire? era una sfida verso la famiglia ? per vedere fino a che punto si sarebbe dati da fare per lui?
    E’ come se Lapo avesse urlato ” Show me how much you care ”

    Questo e’ un tema a me familiare poiche’ lavoro con i giovani cresciuti dallo stato ( young people in care) e faccio questo a Londra. La mia pratica professionale mi ricorda ogni giorno che esseri rifiutati dalla propria famiglia e’ un dolore fortissimo che ti toglie il respiro. Non importa quanto sei ricco o quanto droga ti puoi permettere ………E’ l’esperienza di essere stati amati e desiderati dalla propria famiglia che ti fa camminare nel mondo forte e equilibrato.
    Mi sono anche chiesta che cosa e’ che ha sostenuto Lapo in questi ultimi 11 anni? che gli ha permesso di costruire? o forse si reggeva su un equilibrio precario?

    Sto leggendo il libro che Lapo ha scritto anni fa ” le regole del mio stile”, si vede chiaramente la sua intelligenza, la sua enorme creativita’ e la sensibilita’ che lo caratterizzano.

    La stima che ho per Lapo come imprenditore e persona non e’ cambiata e le diro’ di piu’, mi sto dando da fare per aprire la mia impresa sociale a Londra allo scopo di fornire servizi terapeutici alla mia utenza e quando saro’ pronta ad esportare il mio progetto in Italia, Lapo sara’ il primo imprenditore che contattero’ per creare una partnership.

    Cordiali saluti

  59. grazie Cristina per quello che scrivi e per quello ch fai. Dietro questa storia chissà quanto altro c’è che noi non sappiamo. Ma quello che m’interssava era proprio il “caso Lapo”, simile a molti altri come tu sai per esperienza. La ricchezza non conta e nemmeno quanto droga ti puoi comprare, e tu sai quanto conta tutto il resto. Un caro saluto.

  60. ho avuto la fortuna di conoscerlo un paio di volte in azienda (FCA), mi ha colpito la sua semplicità l’educazione e la gentilezza oltre alla sua eleganza , un personaggio che con le sue Felpe con la nuova 500 ha dato il via al rilancio l’azienda; ricordo il suo ufficio con il soffitto completamente ricoperto da modellini di auto del gruppo appesi con del filo…., una volta l’ho visto arrivare in auto di corsa e togliersi velocemente la felpa con il logo Fiat che indossava in quanto sorridendomi mi disse: cavolo devo andare a una riunione e sono in ritardo !

  61. Lapo o John, travestiti o transgender, tradizione, aristocrazia borghese, genio, sregolatezza o nessuna di esse, resta insindacabile l’esigenza italiana di una riflessione approfondita sulla famiglia Agnelli.
    Una Famiglia la cui epopea è nata con la debole democrazia d’inizio ‘900, ha continuato sotto (o accanto) il fascismo, ne è diventata una delle principali finanziatrici, così come ha oliato copiosamente gli ingranaggi mazzettari del regime democristiano, venendo altrettanto copiosamente ricompensata quando ne ha avuto bisogno. Da una parte, l’onorevole battaglia per tenerci lontano dalla catastrofe comunista e, dall’altra, una delle parole più decisive del catastrofico capitalismo di relazione che ancora oggi scontiamo a caro prezzo e dal quale la Famiglia ha visto bene di scappare in stile capitano Schettino.
    Un bilancio, insomma, che non può essere così negativo ma neanche così positivo. Un bilancio, tuttavia, troppo importante per l’Italia perchè ci possa trincerare dietro il gossip fascinoso o il bieco pettegolezzo, onde evitare di porsi le domande più importanti: Quando ha contato la Famiglia nella storia d’Italia? Moltissimo. Quanto potere hanno detenuto? Moltissimo. E oggi? Quanto conta oggi la Famiglia per l’Italia? Ben poco. Quanto potere detengono oggi? Lo stesso di sempre.

Lascia un commento