giorgio levi

E’ l’ignoranza, bellezza!

C’è una piccola polemica di questi giorni che tiene banco sui social. Tutto parte dalla conferenza stampa sulla presentazione della legge di bilancio del signor premier Giorgia Meloni. Il quale, all’incalzare delle domande, alle obiezioni dei cronisti, mentre frettolosamente lasciava la conferenza, sbottava dicendo ai giornalisti: “In altre situazioni siete stati meno asserviti”.

Ora, le conferenze stampa si distinguono dai comizi per una ragione semplicissima: i giornalisti fanno le domande, i politici rispondono. Credo che lo possano capire tutti.

Il direttore de La Stampa Massimo Giannini ha replicato con questo tweet all’indignazione fuori luogo di Meloni.

Apriti cielo! Nei commenti sui social tutta le vecchia guardia dei fedelissimi di Meloni, e una gran moltitudine di capoccioni qualunque, ha perso i freni inibitori: si vergogni Giannini! Mai avrebbe osato dire bellezza ad una deputata del Pd!

Il direttore ha replicato con questo tweet.

Era tutto molto semplice. Chi fa questo mestiere sa benissimo che la frase E’ la stampa, bellezza è stata usata migliaia di volte per i più svariati argomenti. Moltissimo nei titoli di giornale: E’ il calcio, bellezza oppure E’ l’economia, bellezza o volendo E‘ il potere delle banche, bellezza. La Treccani dice: “E’ una delle battute più note nella storia del cinema”. E’ la stampa, bellezza è pure il titolo di un libro di Giorgio Bocca per Feltrinelli.

Si potrebbe scriverne un saggio. Certo, bisogna avere letto molto nella vita, avere studiato, informarsi, sfogliare i giornali e tante cosucce essenziali prima di aprire la bocca a sproposito.

Che è esattamente quello che la destra politica estrema di questo Paese fa ogni volta che interviene alla cazzo. Credo che sia questione di ignoranza (dal verbo ignorare, occhio). Ne hanno i bauli pieni di questo pregevole materiale, e questa stupidaggine rivolta ai giornalisti non sarà l’ultima, perciò aspettiamo fiduciosi la prossima.

2 thoughts on “E’ l’ignoranza, bellezza!

  1. C’è tutta una discussione sull’utilizzo della parola premier, che molti considerano inappropriata nel caso italiano. È vero che si può supporre che a Giorgia Meloni non dispiaccia questa attribuzione. Diverso però è il caso di chi guarda con preoccupazione la deriva delle istituzioni democratiche, con i Parlamenti sempre più svuotati di potere e di capacità di incidere, e questo indipendentemente dal colore politico dei governi. En Francia è ancora peggio che in Italia…

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