giorgio levi

Fatto Quotidiano: il Mondiale in Qatar non esiste. Bravo Travaglio. Ma il resto dell’informazione italiana dov’è oggi? In 12 anni sono morti 6.500 migranti lavoratori schiavi nella costruzione degli stadi

E’ del tutto condivisibile la posizione de Il Fatto Quotidiano. Il problema è che nemmeno su questo si è trovata una posizione comune nel mondo dell’informazione. Rai e giornali sono pronti a non perdere un solo minuto di pallone. E di cerimonie, ospiti, autorità, inni, medaglie. Arriviamo a questo mondiale di calcio con la coscienza sporca e in ritardo. I 6.500 migranti morti nella costruzione degli stadi non sono di ieri.

In questi 12 anni di lavori di preparazione al mondiale decine di migliaia di operai sono stati ridotti quasi in schiavitù. E nessun giornale o televisione o sito d’informazione ha mosso un dito per trovare una qualche forma comune di boicottaggio. Ora è tardi.

Al giornale di Marco Travaglio va comunque il merito di averci ricordato quanto siamo stati egoisti, vigliacchi e avidi in tutti questi anni.

Iniziano in Qatar i Mondiali di calcio e il Fatto Quotidiano informa voi, cari lettori, che per tutti i 29 giorni del torneo su questo giornale non comparirà un solo articolo, una sola riga, una sola parola sulle 64 partite in programma fino al 18 dicembre.

Questa competizione sportiva per noi non esiste, non essendoci niente di sportivo: ed è indegno che i Paesi partecipanti, le loro federazioni e i loro governi (anche i nostri se ci fossimo qualificati), non abbiano battuto ciglio e siano stati zitti e complici da quando nel 2010 la Fifa assegnò l’organizzazione del torneo al Qatar dopo una gigantesca corruzione che, come il Guardian e France Football svelarono, vide tra i protagonisti il presidente francese Sarkozy, l’allora presidente della Uefa Platini – anche lui francese, in arresto per 24 ore nel giugno 2019 – e il principe ereditario del Qatar, ora emiro, Tamin bin Hamad al-Thani. Sarkozy, grazie al sì di Platini, che votò a sorpresa a favore del Qatar e contro gli Usa, barattò il Mondiale 2022 in cambio dell’acquisto, da parte del Qatar stesso, di armi francesi.

Un “Qatargate” in piena regola con molti dirigenti del calcio mondiale, africani, asiatici, sudamericani ed europei letteralmente comprati dai soldi qatarioti. Sono passati 12 anni e almeno 6.500 migranti di India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal (ma sono di più: Filippine e Kenya non hanno fornito i dati) sono morti, per il caldo e le inumane condizioni di lavoro, nell’opera di costruzione degli stadi.

Si gioca nel Paese della negazione dei più elementari diritti civili e umani. È una vergogna. Il Mondiale di calcio 2022 per noi non esiste“.

Credits.

La fotografia è di Pixabay da Pexels

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