
Per quanto pensassi al mio futuro da giornalista mai avrei immaginato di poter intervistare un giorno sua Eccellenza il ministro degli Esteri della Grande Germania Joachim von Ribbentrop. Invece eccolo qui, al mio microfono. Una finta diretta, perché lui è un tipo molto sospettoso. Avrei preferito Goebbels, ma non si può avere tutto. Questa è la sintesi della lunga e amichevole chiacchierata con il vecchio Joachim.
Buon giorno, Herr von Ribbentrop, come sta?
“Bene grazie, ho solo un po’ di mal di schiena”
Come mai?
“Beh, ieri sono andato a verificare come vanno i lavori di costruzione di certi forni di nostra invenzione. Infilati dentro, alzati, rinfilati. Sa com’è, la schiena non è più quella di una volta”.
Capisco, spero che si rimetta presto. Ma in questi forni che cosa ci cuocerete? Vorrete mica esportare la pizza in Germania? Mi scusi eh eccellenza, era una battuta.
“Ma quale dannata pizza! Dentro i forni ci metteremo gli ebrei!”
Ma certo, che sciocco sono. Perché gli ebrei sono il male del nostro secolo, giusto?
“Li deporteremo tutti in campi speciali. Dove stiamo costruendo i forni. Uno è in Polonia, si chiama Auschwitz. Vedrà che gioiello. Gli ebrei sono i primi razzisti del mondo. La Germania farà piazza pulita di questo fetidume umano”.
Certo, ha ragione. D’altronde l’annessione della Polonia doveva pur servire a qualcosa.
“I polacchi sono la feccia dell’Europa e noi abbiamo ripulito un territorio che ci appartiene. E poi lì ci abbiamo trovato un sacco di ebrei”.
La ringrazio Herr von Ribbentrop, e le auguro buon lavoro!