giorgio levi

Andare all’edicola si può. Anzi, si dovrebbe. Comprati un giornale, la tua casa ti sembrerà più grande

(foto archivio ©Il Times)

Stamattina mi sono fermato a far quattro chiacchiere con il mio edicolante preferito. Lui chiuso dentro il suo sgabbiotto, io fuori appoggiato ad una scatola di pupazzetti di gomma dei cartoon. E’ l’unico a vendere qualche carabattola per i bambini. Dai supermercati sono spariti quaderni, penne, matite, gomme, giocattoli. Perché poi? A tuo figlio o nipote non puoi comprare un album da disegnare visto che starà recluso per settimane in casa? Misteri, anche perché nel decreto del governo non c’è scritto niente di tutto questo. Fa parte delle regole improvvisate da quella ondata di sceriffi nati in cattività nei condomini pronti a dettare leggi inventate e anche, a quanto pare, menare le mani sul primo passante che non ha in mano una borsa della spesa. Pagheremo tutto questo, eccome se lo pagheremo.

Ad ogni buon conto, il mio edicolante lamentava il crollo della vendita dei biglietti per i mezzi pubblici. Ma non quello dei giornali, che da lui sta andando meglio rispetto al mese di febbraio. Fa un effetto strano vedere questa edicola in un piazza così grande e deserta. Socchiudi gli occhi e ti rendi conto che non l’avevi mai notata prima. E’ davvero una specie di isola, salvata da uno tsunami. Lì c’è tutto quello che c’era prima, e intorno non c’è più nulla.

Ecco perché fa bene comprare un quotidiano e insieme una rivista d’automobili o un magazine di gossip. Perché quando sei lì torni nel tuo mondo di un mese fa. Quando l’edicola c’era, ma tu dovevi correre a infilarti nella metro, sui bus, a prendere il taxi, e non avevi tempo di fermarti. Ora la vedi meglio. C’è, ed è aperta per te, non ti possono multare se dici  dove vai. Comprati un giornale, la tua casa ti sembrerà più grande.