giorgio levi

Inviati in “quarantena”

Conoscevo l’inviato di un famoso quotidiano che sosteneva di avere fatto la guerra in Vietnam. I suoi reportage erano avvincenti come un romanzo. Tornava a casa onusto di gloria. In realtà, se ne stava tutto il tempo in hotel di Saigon. Coraggio signori direttori, si può fare tutto dal desk.

ADNKRONOS. Giornalisti televisivi e di carta stampata e dipendenti delle diverse aziende editoriali inviati o residenti nelle zone italiane dove sono stati registrati diversi casi di contagio da coronavirus sono invitati in queste ore dalle stesse aziende a restare cautelativamente a casa, una volta finito il loro impegno nelle zone a rischio. Per le interviste fatte a persone vicine ai contagiati, i giornalisti e i tecnici che si sono mossi nelle ultimi giorni nei paesi dove si sono sviluppati dei focolai di coronavirus sono naturalmente considerati soggetti a rischio e in via precauzionale vengono invitati a non entrare in contatto con altre persone e dipendenti al rientro dalle trasferte”.

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AdnKronos