Ammetto di essere un po’ micranioso. Oggi gli articoli della Stampa (e degli altri quotidiani del Gruppo GNN-Gedi) sono usciti senza firma. E’ una forma di protesta, meno devastante sullo stipendio dello sciopero, ma assolutamente da condividere. Soprattutto nella gravissima situazione in cui si trovano giornalisti e poligrafici del gruppo che fa capo alla famiglia De Benedetti.
Ci sarebbe anche la forma del blocco degli straordinari, che però ha il difetto di essere del tutto inattuabile. Va bene alle poste, non funziona nei giornali. Sarebbe anche confortante sapere se i lettori oggi si sono domandati perché i giornalisti non hanno firmato. Ma quello che pensano i lettori (quei pochissimi rimasti) è insondabile, molti non hanno la più pallida idea di chi siano gli autori degli articoli. Che dire? Bisogna avere pazienza, sono una razza in estinzione perciò vanno tenuti così, nella naftalina possibilmente.
Dunque, tutti, giornalisti e collaboratori, hanno tolto la loro firma, dal giornale di carta a da quello sul Web. Tutti, ma non Elena Stancanelli, scrittrice, attrice, donna di cultura. Collabora con La Stampa e con molti altri giornali. Oggi è l’unica firma sul giornale. Forse ci sono cose segrete che io non so. Però.
E allora, Stancanelli, che sei pubblicista e hai collaborato pure con Il Manifesto, qui c’è in gioco la sopravvivenza di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie. Il pezzo te lo pagano lo stesso. Dai, via la firma, nulla aggiunge o toglie a quello che scrivi. In genere, si chiama solidarietà.