
A sinistra Mario Cotelli con Piero Gros. La fotografia è tratta dal sito Neve Italia
Se n’è andato Mario Cotelli, il ct della nazionale azzurra di sci più forte della storia d’Italia. Mario aveva 76 anni ed era malato da tempo.
Ho lavorato un anno con Cotelli, a Retequattro con Mondadori editore. Era l’inverno del 1983. Avevo ideato, con altri, un programma settimanale dedicato allo sci agonistico. Il produttore aveva chiesto che a dirigerlo fosse Cotelli.
Così abbiamo cominciato a frequentarci, due giorni alla settimana erano dedicati alla realizzazione della trasmissione. Stavamo insieme dal mattino fino a sera inoltrata. Cotelli non era un tipo facile. Ma per me, che amavo lo sci più di ogni altro sport (Juve compresa), lavorare con quel mito era fantastico. E durante gli estenuanti montaggi sopportavo anche le sue bizze.
Di lui ho scritto nel mio Volevo essere Jim Gannon e qui riporto.
“Sono contento di lavorare con Cotelli, è una autentica leggenda dello sport, il numero uno di quella che è passata alla storia come la Valanga Azzurra, la squadra di Thoeni, Gros, Radici, De Chiesa.
Cotelli ha vinto tutto quello che c’era da vincere in campo mondiale. E’ un omone con baffoni, capelli rossicci, occhiali spessi da miope. E’ di Sondrio, parla con un accento inconfondibile. Il primo giorno che lo incontro sembra un tipo ben strano, dice quello che gli viene in mente senza mediare i pensieri.
Nell’intervallo andiamo a mangiare insieme. Cotelli non ama Milano, per due ragioni. La prima è che non ci sono abbastanza latterie, la seconda è che è “piena di terroni”.
Ad un paio di isolati dagli studi televisivi c’è l’unica latteria che, secondo Mario, si può frequentare. In tutto ci sono due tavoli. Io ordino pane e prosciutto e Mario mezzo litro di latte fresco. Quello di stamattina, dice alla proprietaria. Se lo versa in un bicchiere con la panna e beve. Altro bicchiere e ride soddisfatto. Ne ordina un altro mezzo litro. Il ragazzo che ci porta le pinte di latte ha un accento merdionale. Cotelli lo guarda fisso negli occhi e poi gli chiede: Sei un terrone? Guarda che scherzo, eh!
Cotelli in realtà è un proto leghista, con modi e atteggiamenti che oggi sono quelli di certi deputati che siedono in Parlamento. E’ polemico e combattivo, ma nel suo mestiere non ha rivali al mondo.-
Ho visto Mario Cotelli l’ultima volta a Livigno, molti anni fa, durante una edizione dei campionati italiani di sci per giornalisti a cui ho partecipato. Era sempre lui. Ci siamo salutati e gli ho ricordato quelle pinte di latte. Ha riso come allora.
Ciao Mario, noi che abbiamo amato tanto lo sci ti ricorderemo con affetto.
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