Il 31 marzo il dipartimento dell’editoria di palazzo Chigi ha concluso la procedura per l’assegnazione dei contributi diretti alle imprese editrici relativi al 2016, circa 52 milioni di euro divisi per 53 testate, a cui si aggiungono i fondi destinati ad altre specifiche categorie di impresa editoriale.
La testata che ha ricevuto il finanziamento più cospiscuo è Avvenire, 5 milioni e 900 mila euro, seguita da Italia Oggi, 4 milioni e 800 mila euro, Libero, con 3 milioni e 700 mila euro e da il manifesto con 3 milioni.
Il quotidiano torinese Cronaca Qui porta a casa 2.099.290,22 euro.
Dal 2018 entra in vigore la legge approvata dal parlamento nel 2017 che ha introdotto nuovi criteri per i contributi diretti all’editoria: dalle imprese che possono beneficiare del sostegno pubblico sono stati eliminati “gli organi di informazione dei partiti, movimenti politici e sindacali”, e sono stati stabiliti alcuni obblighi per tutte le altre per poter avere i fondi come per esempio editare anche una versione digitale del quotidiano o del periodico.
In allegato qui sotto in .pdf la tabella completa dei contributi pubblici.
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