Leggo su Lettera43 un interessante ritratto, firmato da Francesco Pacifico, sull’uomo che in questi giorni fa discuetere il mondo del calcio in televisione.
Jaume Roures, il presidente di Mediapro,la società che tenta la scalata al calcio italiano in televisione, a cavallo tra gli Anni Ottanta e i Novanta lavorava alla televisione di Barcellona TV3. Era alla redazione politica, ma fu spostato dal notiziario allo sport perché considerato un estremista. Anzi, un propagandista degli indipendentisti baschi. Convinto autonomista, era stato accusato e arrestato per aver partecipato alla fondazione della sede barcellonese di Herri Batasuna e aver nascosto nella sua casa il superterrorista dell’Eta lñaki Ibero Otegui, rapitore dell’industriale Saturnino Orbegozo.
Del giovane trozkista, spesso ospite delle carceri franchiste, è rimasto un manager brillante, che rischia con la sua Mediapro di diventare il signore del calcio tivù mondiale. Come dimostra l’ultima conquista per 1,055 miliardi dei diritti della Serie A italiana di calcio. Si dice ancora di estrema sinistra e favorevole all’autonomia della regione catalana.
Ha fondato il quotidiano online Público, presidiando l’informazione di sinistra, orfana di El País dopo lo spostamento del quotidiano al centro, e attraverso La Sexta manda in onda pepatissimi documentari contro il potere centrale di Madrid.
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