giorgio levi

Grazie a tutti, chiuso il tour di Volevo essere Jim Gannon

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Così, siamo arrivati alla fine. Il tour di presentazione di Volevo essere Jim Gannon si è chiuso con la tappa di venerdì sera a Biella. Dalla vigilia di Natale ai primi giorni d’estate. Un lungo viaggio attraverso le province del Piemonte. Nelle librerie, nelle scuole, nei caffè. Per me, che non avevo mai scritto un libro, una grande emozione. Ovunque sono stato accolto con simpatia e affetto, ho conosciuto persone nuove e ho stretto amicizie, ho rivisto colleghi giornalisti di un tempo lontano e ho stretto la mano a tanti che non avevo mai visto prima.

Il libro è arrivato alla seconda edizione. Vuol dire che ne è valsa la pena. C’è ancora qualche difetto nella distribuzione, soprattutto a Torino, ma andrà meglio in autunno. A settembre ci aspetta ancora la tappa di Alessandria a cui tengo in modo particolare. Poi spero in Casale Monferrato e poi verranno Milano, dove buona parte del libro è ambientata, e qualche altra città della Lombardia. Vedremo.

Desidero infine ringraziare gli amici che hanno partecipato attivamente al Jim Gannon Tour dandogli spazio sui giornali, in televisione e in radio, e a quelli che con la loro presenza hanno contribuito alla riuscita delle nostre tappe. Un grazie dunque ai colleghi de La Stampa Roberta Martini, Gloria Pozzo, Marina Verna, Sergio Miravalle, Mario Bosonetto, Gianni Martini, Fulvio Lavina.

E a Giorgio Fontana, Betty Martinelli, Silvano Esposito, direttore de Il Biellese. Le insegnanti, il preside e gli alunni dell’Istituto Lanino di Vercelli. E al Fai Giovani di Vercelli per l’accoglienza.

Un ringraziamento al mio vecchio amico Enrico De Maria che ha partecipato ad ogni evento con grande trasporto. Uno ad Andrea Caglieris della Rai di Torino per la presentazione a Buon Giorno Piemonte su Rai3. Un altro al librario Rocco Pinto de Il Ponte sulla Dora. E a tutti i librai che mi hanno accolto bene, allestendo vetrine apposta per Jim Gannon.

E agli attori Stefania Giuliani, Roberto Sbaratto e Paolo Carenzo che hanno interpretato così bene i miei racconti.

Vorrei infine ricordare il lavoro del professor Tonino Repetto di Vercelli che a titolo del tutto gratuito, ma con l’entusiasmo che lo contraddistingue quando c’è un libro di mezzo, ha revisionato, corretto e anche modificato in italiano perfetto le bozze della seconda edizione. E naturalmente al lavoro dell’editore Lorenzo Proverbio delle Edizioni Mercurio che ha realizzato la copertina e ha portato in stampa e in poco tempo il libro.

Grazie anche per il lavoro della prima presentazione a Roberta Pellegrini, direttore dell’Associazione Stampa Subalpina, e al segretario del sindacato dei giornalisti del Piemonte Stefano Tallia.

Un grazie speciale infine ad Alessandra Comazzi che ha scritto una magnifica prefazione e che si è offerta di presentare il libro al Circolo della Stampa a Torino e anche nella trasferta a Vercelli.

A tutte queste persone, a a quelle che ho dimenticato, il mio abbraccio.

Un ricordo particolare va al mio papà, che non c’è più dalla primavera scorsa. Questo libro l’avevo scritto anche per lui. Avevo chiesto all’editore di farlo uscire in fretta prima di Natale, con la scusa che è il momento che si vendono più libri. In realtà, ora posso dirlo, capivo che mio padre era alla fine dei suoi giorni. Ho fatto in tempo a scrivergli la dedica e a metterlo nelle sue mani. Lo ha letto con grande fatica tutto in una notte. Il giorno dopo mi ha abbracciato e baciato: “La sapevo tutta questa storia, com’è volato il tempo figlio mio”. E’ l’ultimo libro che ha letto nella sua vita. Ciao papà. Grazie.