giorgio levi

Domani nuovo consiglio dell’Ordine dei giornalisti

cropped-newsroom2.jpg

Domani si riunisce il consiglio dell’Ordine. Il clima è velenosetto, una parte della coalizione (quella per cui avevo accettato di candidarmi) si è spaccata alla prima uscita per le ragioni che sono note. La settimana è andata via tra le solite manovrine da bar, alle quali sono totalmente estraneo, e che alla fine fanno sorridere. Abbastanza.

Il  post con la cronaca del consiglio ha avuto l’effetto di una bagna cauda con troppo aglio e si capisce, almeno un bicchiere di citrosodina bisognerebbe ingollarselo. Dopo. Io che di solito mangio riso in bianco e bistecche alla piastra non mi preoccupo. Ho promesso a chi mi ha votato trasparenza su quello che accade lì dentro e manterrò l’impegno. Devo dire che accetto sempre le sfide, ho però un problema, mi arrendo davanti a chi sfugge. Capita anche nel golf dei dilettanti, figuriamoci qui, in mezzo a tutti questi professionisti.

Sull’Ordine dei giornalisti (come quello del Piemonte) d’altra parte non si ci sono opzioni, o si cambia radicalmente, e la trasparenza ne è un punto cadinale, o si chiude la bottega. Il che tra l’altro mi troverebbe perfettamente d’accordo.  Lavorare gratis come consigliere è una scelta, ci sono battaglie in questa professione per cui vale la pena combattere da volontari. Certo che se devo fare la badante ad un concorso letterario o a qualche epica manifestazione culturale preferisco andarmene.

Vediamo che accade. Love&Peace.