Ieri la presentazione di Volevo essere Jim Gannon alla libreria Ippogrifo di corso Nizza 1 a Cuneo. Un fantastico book store, dove trent’anni fa c’era un cinema. Altra storia, Cuneo è una città meravigliosa, soprattutto in questi tramonti ventilati, tiepidi e luminosi di giugno. Puoi sentire il profumo dello sterco nei campi, quello della neve che è ancora bassa sulle montagne e della frutta che matura nei campi. E vedi lontano, fino al confine con la Francia.
Città di frontiera, con mille negozi e botteghe e luoghi di ristoro. La mia Cuneo, quella dello zoo con l’orso triste all’ingresso non c’è più, ma questa è cresciuta bene e oggi è molto meglio di ieri. Ho saputo che perfino che il caffè Arione (a quel banco antico e di marmo Ernest Hemingway ha comprato una scatola di cuneesi al rhum, spedito lì da Arnoldo Mondadori) ha messo il dehor sotto i portici, non l’aveva mai fatto in più di mezzo secolo, qualcosa vorrà pur dire.
Debbo un grazie speciale a Gianni Martini e Mario Bosonetto, colleghi del La Stampa di un tempo, e amici di oggi. Qui ero a casa. Sono sempre a casa sulle montagne dei miei partigiani.
Infine venerdì prossimo 14 giugno alle 18 Jim Gannon torna a Vercelli all’Orti.ca.