
Sul caso Giletti ancora molte ombre e svariate ipotesi, ma nulla spiega con precisione le ragioni della sua cacciata da La7. Per la prima volta ha parlato l’editore del network Urbano Cairo: “Massimo Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto inclusi quelli relativi alla mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare. Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere”. Un po’ tranchant com’è sempre Cairo, ma di più non avrebbe oggettivamente potuto dire.
In tutta questa tempesta Giletti ha incassatto l’appoggio e l’affetto dell’amico Fabrizio Corona. Secondo una ricostruzione dell’Ansa sarebbe stato l’ex re dei paparazzi a vendere a Non è l’Arena, le chat tra Matteo Messina Denaro e due pazienti conosciute durante la chemioterapia. Le due donne erano diventate amiche del boss mafioso durante le cure alla clinica “La Maddalena” di Palermo, non conoscevano la vera identità del padrino. A tutti si presentava con il nome Andrea Bonafede.
Corona scrive sul suo profilo Instagram: “Massimo è un grande professionista un uomo che vive del e per il suo lavoro. Un giornalista televisivo che si è messo in gioco e ha creato di fatto una voce nuova nel panorama televisivo e dell’informazione. Quanti avrebbero avuto il coraggio di mettersi in gioco fino a questo punto? Nessuno, ed è evidente. A certi giornalisti Massimo non è mai piaciuto, a un certo sistema Massimo non è mai piaciuto. Sì, abbiamo collaborato e se questa non è per voi giornalisti chic una cosa degna, significa che abbiamo lavorato bene. Conosco i professionisti validissimi del team della trasmissione. Autori preparati e maestranze di grande livello. Tutta gente lasciata a casa senza alcun riguardo. E’ questa la battaglia che dovreste fare voi flaccidi e mediocri scribacchini da due soldi servi da sempre di un sistema editoriale manipolativo e di status quo. Invece, come sempre, il vero show è la sofferenza del prossimo. Ti voglio bene Massimo, non mollare proprio ora. Con affetto e stima, Fabrizio”.