Il quotidiano online Lettera43 ha scritto oggi a proposito dei rapporti tra Mario Calabresi, direttore di Repubblica, e l’editore: “Vistoso calo di copie e pessimo clima in redazione. I rapporti tra Calabresi e Gruppo l’Espresso sono sempre più tesi. Così per il direttore spunta l’ipotesi di un incarico a Viale Mazzini al posto di Campo dall’Orto. Mentre a largo Fochetti cercano a sinistra un garante editoriale”.
Nell’articolo a firma di Giovanna Predoni si legge tra l’altro: “I rapporti con Mario Calabresi, infatti, sono sempre più tesi. Dopo una lettera di richiamo partita agli inizi di marzo, nei giorni scorsi ad e presidente, ovvero Monica Mondardini e Carlo De Benedetti, hanno avuto un lungo incontro col direttore nel corso del quale gli hanno imputato il vistoso calo di copie e il pessimo clima in redazione, oramai schierata apertamente contro di lui. Questo secondo warning non significa che sia imminente un cambio alla guida del quotidiano, ma è l’ulteriore riprova di un rapporto che si è incrinato e che potrebbe in tempi brevi arrivare a soluzione”.
Da qui l’ipotesi di Calabresi in Rai: “Sarà un caso, ma in concomitanza con il ribaltone Rai che porterà all’uscita di scena di Antonio Campo Dall’Orto, il nome di Calabresi è entrato nella rose dei papabili esterni (gli interni sono Leone e Dal Brocco) destinati a sostituirlo alla direzione generale, insieme a quello di Fabio Vaccarono, un altro ex della scuderia De Benedetti che è stato a capo della Manzoni pubblicità”.
Infine l’Ingegnere che punterebbe su Maurizio Molinari: “E per l’alternativa a Calabresi si guarda dentro e fuori l’azienda. Oltre a nomi che non sono certo una sorpresa, come quelli di Massimo Giannini e Claudio Tito, l’Ingegnere stravede per Maurizio Molinari, anche se le idee del numero uno della Stampa non sono politicamente compatibili con il posizionamento di Repubblica”. Il quotidiano ipotizza anche la possibilità di una chiamata per Ferruccio De Bortoli.
Ma a Repubblica punterebbero anche su una figura di garanzia: “Ovvero una sorta di direttore editoriale che possa essere garante di una linea che negli ultimi tempi è stata piuttosto ondivaga. A questo proposito si sta guardando a figure carismatiche della cultura di sinistra, ma con un profilo alto e autonomo rispetto alla litigiosità che pervade quella che da sempre è stata l’area di riferimento del quotidiano”.
La reazione del Gruppo Gedi, a firma del capo delle Relazioni esterne Stefano Mignanego, è stata durissima: “L’articolo pubblicato oggi da Lettera43.it su Repubblica e Calabresi è completamente destituito di fondamento. Nessuna ricerca di nuovo direttore, nessuna missiva inoltrata e nessuna ipotesi di direzione editoriale. E anche tutto il resto è frutto di pura fantasia”.
La replica, ironica, del quotidiano: “Prendiamo atto della smentita che arriva dal gruppo. In effetti le lamentele (specie quelle da salotto) non sono sinonimo di rimozione. Prendiamo anche atto che non c’è ricerca di un direttore editoriale, o garante che si voglia dire. Noi l’avevamo individuato nella figura di un professore con la barba che va spesso in televisione, ma anche qui evidentemente ci eravamo sbagliati”.
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