La Stampa sceglie di tutelare i propri diritti d’autore con licenza Creative Commons. Da oggi tutti gli articoli firmati riportano la licenza d’uso della la più grande organizzazione del mondo (no profit con sede a Mountain View, Usa) “dedicata ad ampliare la gamma di opere creative disponibili alla condivisione e all’utilizzo pubblico in maniera legale. Rende possibile il riuso creativo di opere dell’ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.cioè quello che ciascuno può fare in rete di quello scritto pubblicato e firmato”, come si legge su Wikipedia. Una scelta certamente encomiabile (con la postilla “alcuni diritti riservati”) che potrebbe aprire una strada ai calpestati diritti d’autore, regolati da norme fuori dal tempo.
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