giorgio levi

Massimo Giannini alla redazione della Stampa: “Saremo una nave corsara”

Massimo Giannini, nuovo direttore de La Stampa, ha illustrato oggi pomeriggio il piano editoriale alla redazione. Mercoledì i giornalisti si esprimeranno con il voto di gradimento, che dovrebbe essere altissimo. Forse il più ampio della storia del giornale con i cambi di direzione di questi ultimi anni.

Giannini ha ricordato la forte identità della Stampa e il patrimonio culturale che caratterizza il giornale a cui lui intende restare fedele. Il giornale non avrà una impostazione politica pre definita, nè a destra nè a sinistra. Il direttore ha detto che il giornale avrà un “approccio pragmatico e non ideologico. Valori che La Stampa ha sempre incarnato”.

La concorrenza c’è ed è forte perciò, ha detto Giannini, “saremo una nave corsara contro due portaerei (Corriere e Repubblica, ndr). Ma ogni giorno dovremo avremo da sparare due o tre siluri”. Pertanto sarà un quotidiano “diverso, ma non stravagante”.

Sul progetto Digital First avviato da Molinari, ha spiegato il direttore, “non si torna indietro, ma c’è un lavoro enorme da fare sul web perché siamo molto in ritardo”.

Naturalmente c’è un radicamento sul territorio che va rafforzato “crescendo di livello”.

Sull’organizzazione del lavoro nessun stravolgimento particolare, Giannini mostra di preferire i settori tradizionali e nessun macrodesk generale. Dunque, politica, esteri, economia, cronaca “ognuno con le proprie responsabilità e competenze”. L’impostazione di Molinari, secondo Giannini, è stata troppo fordista, ma le catene di montaggio non vanno bene per i giornalisti.

Infine, la delicata questione delle trattive sindacali. Giannini avverte che gli spazi di manovra con l’azienda sono limitati, ma lui s’impegnerà  “a ridurre i danni”.

Nei prossimi giorni arriverà un nuovo ordine di servizio.

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