giorgio levi

A quali giornali andrà il contributo pubblico 2018. E quanto incasseranno. Sono stati erogati 60 milioni di euro

(foto free download Daria Obymaha http://www.pexel.com)

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato gli elenchi (qui completi) delle imprese e delle associazioni editrici di quotidiani e periodici a cui sono stati erogati i contributi diretti alla stampa per l’anno 2018.

Ne dà notizia il sito specializzato Datamediahub. Dall’elenco sono scomparsi il Foglio (qui la polemica di oggi del direttore Cerasa) e Italia Oggi, mentre Avvenire ha perso per la prima volta la sua posizione di quotidiano più finanziato dallo Stato a vantaggio del Dolomiten.
In tutto sono stati erogati poco meno di 60 milioni di euro, in calo rispetto ai 67 milioni del 2017 e soprattutto rispetto ai finanziamenti di dieci anni fa, quando furono versati in finanziamento quasi 200 milioni di euro.
Questa la classifica de primi 10 per consistenza di contributo.
  1. Dolomiten (6,1 milioni di euro)
  2. Avvenire (5,5)
  3. Libero (5,4)
  4. Il Manifesto (3)
  5. Il Quotidiano del Sud (2,9)
  6. Primorsky Dnevnik (2,6)
  7. Cronacaqui (2,3)
  8. Corriere di Romagna (2,2)
  9. CronacheDi (1,3)
  10. Quotidiano di Sicilia (1)

Per quanto riguarda Torino va notato il quotidiano Cronaca Qui che incassa 2.331.794,13 euro al lordo delle ritenute.

Scrive Datamediahub: “Oltre a Il Foglio, altra testata assente è Italia Oggi, che negli anni precedenti figurava sempre tra i primi dieci quotidiani per importo finanziato, e che ora, appunto, invece è stata esclusa, giustamente, anche se pare che qualcuno, purtroppo, stia cercando di tornare ad inserirla tra le aventi diritto sostenendo la necessità di sanare la disparità esistente nel settore, consentendo agli editori di quotidiani e periodici partecipati da società quotate in misura minoritaria di fruire del contributo.  Intervento che ci auguriamo vivamente non abbia luogo.

Dall’altro lato, tra quelle che invece hanno ottenuto i finanziamenti, sono tre gli elementi di spicco emergenti dai dati.

Il primo è che, purtroppo, Libero ha ricevuto sostanziosi contributi anche nel 2018, nonostante sia chiaro che questo avviene grazie ad un escamotage, e la proprietà sia a processo proprio per i contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani Libero, e il Riformista, ora passato di mano, come noto.

Il secondo è il balzo di Dolomiten che quintuplica circa rispetto agli anni passati i contributi ricevuti, e diventa addirittura il primo quotidiano per importo ricevuto. Considerando che il gruppo editoriale proprietario della testata controlla anche tutti gli altri quotidiani della regione questa non è certamente una buona notizia per il pluralismo che i finanziamenti, in linea di principio, dovrebbero sostenere.

Il terzo aspetto è che su cento testate le prime dieci assorbono più della metà del totale dei contributi erogati, e che le prime tre: Dolomiten, appunto, Avvenire, e Libero, da sole raccolgono oltre un quarto del totale dei finanziamenti diretti. Anche in questo caso, una tale concentrazione di risorse non ci pare esattamente una buona nuova per il pluralismo, diciamo”.

Infine va ricordato che la legge sui contributi esclude invece tutti i grandi quotidiani nazionali, come La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Stampa.

Credits

Datamediahub