giorgio levi

Dopo 132 anni di storia il gioiello del giornalismo piemontese, che Adriano Olivetti coltivò con amore, fa rotta verso un nuovo editore. La testata ceduta a Vito Ladisa, il re della ristorazione pugliese

Adriano Olivetti (foto Fondazione Olivetti)

Auguri per il 2026 Sentinella del Canavese. E questa volta lo dico a titolo personale. Sono stato quasi tre anni in quella redazione, in incarico come caposervizio alla Provincia Pavese, distaccato ad Ivrea. Una città bellissima che merita un giornale fatto bene, com’è stata, grazie al lavoro dei suoi giornalisti, fino ad oggi la Sentinella. Un pezzo di storia assai rilevante che ci riporta al fondatore Oreste Garda, 132 anni fa, e ai tempi di Adriano Olivetti e al suo amore sincero per questo giornale.

Con un comunicato modello ghiacciolo Gedi annuncia di essersi sbarazzata della Sentinella del Canavese, l’ultimo giornale del fu glorioso Gruppo Espresso e “di aver sottoscritto un accordo preliminare per la cessione della testata La Sentinella del Canavese (e delle relative
attività digitali) alla Società Ledi s.r.l. E’ una società (detenuta al 100% dalla Fondazione Carella Donata) che svolge l’attività editoriale attraverso la pubblicazione della testata quotidiana L’Edicola. Il perfezionamento della cessione è previsto entro il mese di gennaio con efficacia 1°febbraio 2026. La cessione è subordinata all’espletamento delle usuali procedure sindacali nonché alla stipulazione del conseguente atto notarile definitivo”.

Di tutto questo avevo già anticipato qui l’11 dicembre scorso le tappe che oggi sono state concordate ufficialmente.

Chi è Vito Ladisa, 60 anni. Ecco che cosa scrive il chi siamo del sito del Gruppo. “Azienda di ristorazione che si colloca tra i principali players del settore. Si occupa di ristorazione collettiva (scolastica, socio-sanitaria, militare, istituzionale, aziendale), ristorazione commerciale (gestione bar e punti ristoro), commercializzazione di derrate alimentari, banqueting. L’azienda progetta e realizza cucine industriali e opera anche nel settore del global service (manutenzione e pulizia). Ladisa srl produce oggi oltre 35 milioni di pasti e dà lavoro a circa 4000 persone, è presente in Scuole, Università, Ospedali, Ministeri, Forze dell’Ordine, Forze Armate, Enti pubblici in genere. Numeri destinati a crescere e che vedono l’Azienda presente da Sud a Nord in 17 regioni servendo complessivamente oltre 700 strutture in tutta Italia”.

Ma che parentela c’è tra il re delle mense e il mondo dell’editoria ce lo spiega qui Il Corriere della Sera, edizione di Torino: “Per il gruppo Ladisa, che ha il proprio headquarter a Bari, non si tratterebbe di una prima volta nel mondo dell’editoria. La società, tramite la controllata Ledi Srl, si era già impegnata con la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, per alcuni mesi, prendendo in fitto il quotidiano barese dopo il fallimento della società Edisud. Chiusa l’esperienza con la Gazzetta del Mezzogiorno, acquisita all’asta da un altro gruppo che fa capo agli imprenditori pugliesi Vito Miccolis e Antonio Albanese, i Ladisa annunciano la nascita del quotidiano La nuova Gazzetta. Ma in seguito a un ricorso dei nuovi proprietari del quotidiano barese, però, il nome della testata fu cambiato e divenne L’Edicola. Vito Ladisa è anche salito agli onori della cronaca per essere statoindagato con l’accusa di finanziamento illecito a Michele Emiliano (Pd) durante le primarie del 2017. L’imprenditore è stato poi assolto dai giudici d’Appello, dopo che in primo grado era stato condannato a 4 mesi di reclusione”. Va aggiunto che il gruppo ha fatto una offerta anche per Huffington Post.

Tuttavia, i giornalisti della redazione auspicano qui che:Gedi mantenga gli ultimi impegni presi, in modo tale che La Sentinella possa raccontare come vorrebbe il Carnevale di Ivrea, con l’edizione straordinaria che dal 1951 è dedicata alla manifestazione e tutte le iniziative promosse dal giornale. Al nuovo acquirente chiediamo un maggiore interesse, che si dovrà concretizzare in un piano di sviluppo credibile con il mantenimento degli attuali livelli di occupazione, del radicamento nel territorio e dell’indipendenza della testata. Questa redazione è riuscita a garantire quattro numeri in edicola a settimana più un sito internet con lo stesso personale con cui faceva un bisettimanale, nonostante lo smantellamento di tutto il personale poligrafico in loco, a costo di enormi sacrifici e straordinari non retribuiti. Anzi, da quando il nostro caporedattore è stato a chiamato dirigere la testata all’improvviso nel mese di luglio scorso, senza essere sostituito, addirittura abbiamo lavorato con una persona in meno. È ovvio che questa redazione non può sopportare ulteriori tagli, né una proprietà che non abbia come suo interesse esclusivo lo sviluppo editoriale di una realtà che rappresenta da 132 anni i lettori e la cittadinanza del Canavese, come dimostrano le due mozioni approvate nei consigli comunali di Ivrea e Castellamonte e la grande mobilitazione pubblica in favore della Sentinella in questi ultimi giorni”.

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