

Voglio dedicare questa Festa del 1°Maggio a mio nonno Gioanin Sesia, operaio di Fiat Aeritalia, licenziato perché rifiutò d’iscriversi al partito fascista. Gioanin frequentava un circolo socialista clandestino di Torino, in casa lo chiamavano il sovversivo.
Il 15 maggio del 1939 Benito Mussolini venne a Torino ad inaugurare i nuovi stabilimenti Fiat. Le camicie nere bussarono a casa di Gioanin, lo presero per un braccio e lo portarono in prigione. Ci restò un giorno e due notti in via preventiva, dissero i balordi.

Poi tornò in fabbrica fino a quando l’ufficio del personale non lo convocò per chiedergli ti iscrivi o no al partito? Nonno Sesia rispose ancora una volta di no, la lettera di licenziamento gli arrivò il giorno dopo. Gioanin aveva una figlia di 15 anni (mia mamma) e una moglie invalida.

In fabbrica era molto apprezzato, fu per qualche tempo il motorista personale di Arturo Ferrarin, spericolato asso dell’aviazione italiana, medaglio d’oro al valor militare. Un giorno Ferrarin disse a mio nonno: “Una volta o l’altra Sesia ti porto in mezzo alle nuvole con me”.
Gioanin non volò mai.
