
Per la prima volta, dopo tanti anni, mi sento lontanissimo dalle due giornate di festa, pilastri della nostra Repubblica. Io figlio di una partigiana della Val Varaita, di un nonno socialista operaio licenziato dalla Fiat perché mai iscritto al partito fascista e di un padre ebreo perseguitato dalla leggi razziali, con una famiglia intera sterminata ad Auschwitz, non prenderò parte a nessuna delle due manifestazioni. Per quel poco che può valere, ovviamente.
Lo dico con amarezza e dolore. Ma i tempi sono quelli che sono. Io non so se è il merdaio dei social, il basso profilo della classe politica o quello culturale del Paese. Io non so perché siamo scivolati, caduti, inciampati in questo degrado sociale composto da urla, violenza, imposizioni.
So quello che vedo. L’Anpi alla manifestazione di Milano in mezzo a quella schifezza di raduno Pro Pal, a gentaglia violenta che brucia bandiere e impugna bastoni. Inneggia alla Palestina, accusa gli ebrei non distinguendoli dagli isareliani e non distinguendo gli israeliani dal loro primo ministro. Sputa sul sionismo, che è un pilastro della religione ebraica. Ogni ebreo è sionista, ogni ebreo nel mondo sa che Israele è la terra promessa da Dio e che quella, e soltanto quella, è il luogo dove potranno trovare una casa che li accoglie. Gente violenta che spacca, assalta i negozi, addestrata alla guerriglia urbana e capace di generare una ondata di antisemitismo planetario mai visto dopo la fine della seconda Guerra Mondiale. Amplificata dai social, dove una moltitudine priva di qualsiasi base culturale e di conoscenza condivide slogan anti ebraici, che altri a loro volta condividono e ricondividono.
Questa volta rinuncerò al corteo del 25 Aprile, mi voglio tenere nella memoria i ricordi dei pranzi con i coraggiosi partigiani di Busca e il labaro dell’Anpi esposto sull’attenti al funerale di mia madre. E le lacrime di commozione davanti al nastrino tricolore lasciato sulla tomba dai suoi compagni di lotta.
E non sarò al corteo del Primo Maggio, dopo tanti anni a sfilare per le vie di Torino dietro lo striscione dell’Associazione Stampa Subalpina, che per me è come stare in famiglia.
I ProPal saranno ad entrambe le manifestazioni, so che molti ne accetteranno la presenza senza farsi troppe domande. Ma io no.
Buon 25 Aprile e Buon Primo Maggio.
Che grande amarezza.
bravo giorgio!.ciao,Luigi sugliano
grazie, amico mio.