giorgio levi

Che figura Giannini, “Bella chat” naufraga e il suo comandante abbandona la nave

Secondo me questa faccenda della chat ideata, nell’aprile scorso, da Massimo Giannini era sfuggita a molti. Ho scoperto della sua mesta fine oggi, quando Giannini (ex direttore de La Stampa ed ora editorialista de La Repubblica) ha instagrammato il suo addio alla creatura digitale, abbandonando la chat. Scrive Barbadillo sul suo sito: “Vi ricordate il gruppo whatsapp Bella chat creato il 25 aprile da Massimo Giannini (uno che continua a mietere insuccessi) con lo scopo di riaccendere nel Paese quello spirito antifascista necessario per contrastare il regime di Giorgia Meloni? Peccato, ha chiuso”.

Attorno a questa chat, come riporta Il Corriere della Sera di oggi Giannini aveva radunato il meglio della sinistra, o meglio la parte della sinistra che lui considera eccellente. Tipo Romano Prodi, Massimo D’Alema, Paolo Gentiloni, Enrico Letta, Stefano Bonaccini, Pier Luigi Bersani, Carlo De Benedetti, Urbano Cairo, e poi magistrati, giuristi, cantautori come Venditti e Baglioni, e scrittori, fra i quali Antonio Scurati. Obiettivo: radunare la scompaginata sinistra per compattarla, con l’obiettivo di formare un fronte unito contro il governo Meloni. Risultato: si sono litigati con tanta veemenza su ogni cosa, ma di più sulla questione d’Israele che alla fine, uno alla volta, hanno premuto il tasto “esci dalla chat”. Riporta Dagospia: “Scambi roventi fra Rula Jebreal e David Parenzo, su temi come la guerra fra Israele e la Palestina, il Libano, il regime sionista”. E dire che c’era chi ipotizzava la nascita di un nuovo movimento.

Era rimasto solo Giannini, che ha scritto: “Amiche e amici con grande dispiacere e rammarico vi informo che dopo quest’ultimo messaggio lascio questa chat. L’idea che l’aveva fatta nascere era un’altra, ma constato che nel tempo si è irrimediabilmente perduta, sicuramente anche per responsabilità di chi l’aveva lanciata. Ma per quanto mi riguarda, mi fermo qui. Auguro a tutti il meglio, per oggi e per l’anno nuovo e per sempre”.

Così, ai giornali schierati a destra non è parso vero gettarsi sul fallimento. Da Il Tempo a Corriere Roma a Libero Quotidiano, che scrive: “I giovani di FdI hanno consigliato all’editorialista de La Repubblica di creare un altro gruppo whatsapp: fonda il gruppo Capodanno 2025. Avrai più fortuna”.

Su La Repubblica, un mese dopo la nascita della chat, Stefano Cappellini aveva già intravisto il futuro naufragio del gruppo, dopo la rapida uscita, pochi giorni dopo la nascita, di Prodi e Mentana e altri ancora. Troppe discussioni, battibecchi, divisioni, nella più classica proiezione della frammentarietà della sinistra. Aveva scritto il comico Dario Vergassola: “Siamo 900 in questa chat, e a mille partono le scissioni”.

Così Cappellini, con lungimiranza, concludeva: “Al gruppo partecipano, da osservatori o attivamente, anche molti politici, parecchi del Pd. Ecco, se dopo un anno di nuovo corso del Partito democratico il sentimento è questo, Schlein farebbe bene a porsi qualche domanda su come sta andando l’esperimento”.

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