
Nel novembre del 2020 Vittorio Feltri parlò di pucchiacca (con una o due C, pare sia lo stesso indifferente), riferito ad una vicenda che interessava a quel tempo Gabriel Garko. Il termine (che in napoletano indica la vagina, si pensa che venga dal greco Pyrkoilos, dove Pyr sta per fuoco e Koilos per faretra, fodero. O dal latino Pucchia, fonte dove sorge acqua) fu introdotto per primo nel pubblico dibattito da Roberto Benigni, non certo un monumento al femminismo, volgare come è da sempre.
Ora Feltri, con il video qui sotto, lo ha riportato in primo piano riprendendo il sexgate che ha coinvolto il ministro Sangiuliano.
“Bisogna stare molto attenti cosa è successo con questa bella ragazzotta. Quando un uomo e una donna stanno vicino, e si avvicinano e si avvicinano, finiscono a letto. Normale, per l’amor di Dio, ma bisogna stare molto attenti, perché quando una donna la porti a letto non la puoi portare anche in ufficio, sennò è un casino, perché le donne confondono l’ufficio con il letto e quindi pretendono anche di comandare. Ed è successo uno scandalo. Conosco Sangiuliano, persona squisita di primo livello, ma anche lui si è fatto fottere dalla pucchiacca come dicono a Napoli, e mi dispiace“.
L’analisi di Feltri, se tutta la vicenda non fosse così insultante per gli elettori italiani, è un capolavoro. Fa ridere e prudere le mani allo stesso tempo. Vittorio appartiene ad un mondo che si è estinto negli anni, lui è l’ultimo testimone di un’epoca che si è sbriciolata per sempre.
Lunga vita a Vittorio Feltri.