giorgio levi

E arrivò il tempo dei fascismi

Quando all’inizio degli anni Novanta i naziskin vennero a casa mia a disegnarmi le svastiche sul portone non ricevetti nessuna testimonianza di solidarietà. Non dalla politica, non dalle istituzioni, non dall’Ordine dei giornalisti, non dal sindacato, non dal parroco del mio quartiere, non dalla Comunità ebraica. Zero. I naziskin mi minacciarono arrivando fin davanti alla porta di casa per il cognome che porto e per la professione che svolgo. Come evidenziarono le indagini dei carabinieri. E per fortuna, come disse allora un capitano dei carabinieri, non mi aspettarono sotto casa all’alba, come di abitudine accadeva a quel tempo.

Ora sono molto contento e oroglioso della categoria a cui appartengo, delle loro istituzioni, dei colleghi che le guidano, perché non c’è nulla come una manifestazione di solidarietà e vicinanza, come quella di ieri che si è svolta a Torino a favore di Andrea Joly, che ti faccia capire che non sei solo. E nessuno può immaginare quanto questo, che sembra un dettaglio, sia importante.

Sui manipoli di fascisti si è detto tutto in questi giorni. Tuttavia lo Stato non ha mai fatto nulla per cancellarli dalla geografia del Paese e tenere così fede al dettato della Carta Costituzionale.

L’aspetto, però, che ora più inquieta è che al fascismo di destra si è aggiunto un fascismo di sinistra, aggressivo, intollerante e antisemita. Ricordate con che violenza i ProPal di Napoli impedirono al direttore de La Repubblica Maurizio Molinari di parlare all’università perché ebreo? E le decine di manifestazioni, sempre ProPal, contro le sedi di giornali e contro la Rai accusate di difendere le lobby ebraiche? E i ProPal che occupano le università come li vogliamo definire? E le liste di proscrizione con in nomi dei giornalisti nemici esposte pubblicamente da Grillo, fondatore di quei 5Stelle, che ora difendono, da veri impuniti quali sono, la libertà di stampa?

Il fascismo, come progetto politico finale, invece d’indebolirsi in questi 50 anni si è rafforzato e sdoganato. Tiene in un abbraccio fraterno farabutti di destra e di sinistra. E colpisce preferibilmente i giornalisti.

Oggi come all’alba del Ventennio e negli anni del terrorismo.

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