
Stellantis fa i conti, e scopre che il 2023 è stato il suo anno d’oro. Questi i numeri. I ricavi netti ammontano a 189,5 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 2022. L’utile netto è in crescita dell’11% a 18,6 miliardi di euro, il risultato operativo rettificato in aumento dell’1% a 24,3 miliardi di euro, con un margine sui ricavi del 12,8%. Le vendite di veicoli sono aumentate del 31% nel complesso, del 27% quando si parla di veicoli a basse emissioni e del 21% per quelle elettriche.
Negli Stati Uniti Stellantis è al primo posto per i veicoli ibridi e al secondo per quelli a basse emissioni. Per sostenere la crescita complessiva del mercato e la spinta all’elettrificazione in Nord America, nel 2024 Stellantis lancerà altri 18 modelli per un totale di 48 modelli di auto elettriche disponibili.
Cifre stellari anche per i dividendi. Il gruppo distribuirà 6,6 miliardi di euro agli azionisti sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con un aumento del 53% al 2022. Il dividendo proposto è di 1,55 euro per azione ordinaria. A livello mondiale i dipendenti di Stellantis avranno un premio di quasi 1,9 miliardi di euro per il 2023, per un totale di 6 miliardi di euro dalla nascita dell’azienda.
John Elkann, già impanato nel vischioso terreno delle varie eredità di famiglia reclamate dall’incazzata madre Margherita, può essere soddisfatto. Lo sono un po’ meno i giornalisti Gedi de La Provincia Pavese (anno di fondazione 1879) che hanno scioperato il 13 febbraio scorso sulla scorta delle notizie, ormai vicine alla conferma, che riguardano la vendita del loro quotidiano. Quello che ai tempi di Finegil Marco Benedetto considerava uno dei gioielli di famiglia. Al giornale sarebbe interessato un imprenditore con interessi in provincia di Pavia. Vuol dire tutto e niente, nessun nome, con trattative che sarebbero già molto avanzate. In un comunicato il Cdr scrive: “Noi siamo fortemente preoccupati che imprenditori, magari di successo, ma che non conoscono in alcun modo il mondo dei media, pensino di improvvisarsi editori. A rischio c’è un giornale e, soprattutto, il diritto dei cittadini della provincia di Pavia di essere informati.
Sono preoccupatissimi anche i giornalisti del piemontese La Sentinella del Canavese, che da oltre trent’anni è in diretta sinergia tecnologica e amministrativa con La Provincia Pavese, e con la quale condivide anche Andrea Filippi, direttore di entrambi i giornali.
Piove sul bagnato… Conta solo il business…