giorgio levi

Angelucci “l’empereur” ci prova con Elkann

La prima notizia del 2024 rimbalza da Il Fatto Quotidiano. Va presa con qualche cautela. Ma se è così, questo sarà l’anno dei fuochi d’artificio dell’editoria.

Il protagonista della notizia è Antonio Angelucci. Imprenditore, 78 anni, è nato a Sante Marie (L’Aquila) è stato eletto per quattro volte deputato per le legislature XVI, XVII, XVIII e XIX nelle liste de Il Popolo della Libertà e di Forza Italia. Come imprenditore è attivo nella sanità, gestisce le strutture che fanno capo all’ospedale San Raffaele di Roma, e nel settore immobiliare.

Angelucci ha avuto qualche tempesta giudiziaria, ma ne è uscito indenne. Per la verità una condanna c’è. Un primo grado a 1 anno e 4 mesi per falso e tentata truffa, legata ai contributi pubblici erogati a Libero. Ma il cammino della giustizia è lungo, come si sa.

L’editoria è il suo nuovo terreno di conquista. Controlla i quotidiani Il Tempo, Il Giornale,Il Corriere dell’Umbria e, attraverso una fondazione, anche Libero. Ha tentato invano la scalata a La Verità, ma è ad un passo dal portare a casa Agi, l’agenzia di stampa di Eni. Soffiano però venti di guerra con la redazione, il Cdr che si è detto pronto alla mobilitazione.

Tutte inezie, in realtà. Angelucci vuole di più, molto di più. Vuole La Repubblica per controllare l’informazione da destra a sinistra, o portarla tutta a destra, dipende da che parte la si osserva. E sarebbe in trattativa per portarsi via Radio Capital.

Insomma, nel mirino ora c’è il Gruppo Gedi. Secondo questi rumors avrebbe già avviato un dialogo con John Elkann, che se decidesse di cedere La Repubblica lui sarebbe pronto ad allargare le braccia. E i cordoni della borsa, s’intende.

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Chi è Antonio Angelucci

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