
Questo è uno di quei post, che se tutto va bene, avrà una ventina di lettori. Travolti come siamo da miliardi d’informazioni al giorno, il più delle volte inventate, non verificate, frutto di fantasie di varia natura, spacciate per verità nel liquame dei social, facciamo fatica a concentrare l’interesse su quello che accade intorno a noi. Soprattutto se l’argomento sono storie o ricorrenze, che il più delle volte non fregano nulla a nessuno. Ma io ci provo lo stesso. Giulio Einaudi Editore compie 90 anni. La casa editrice che più di ogni altra ha segnato la storia del Novecento di questo Paese fondata il 15 novembre del 1933.
Io non ho alcuna capacità storico e letteraria per ripercorrere un cammino editoriale così intenso. Perciò, tra le centinaia di pubblicazioni, saggi e articoli che sono usciti nei decenni, mi limito a suggerire tre libri che ho letto, tre punti di vista. Per capire che cosa è stata Einaudi per la cultura italiana. E, forse, che cosa sarà. E in coda ho aggiunto una intervista del 1988 di Giovanni Minoli a Giulio Einaudi.
Il primo è un Ritratto, scritto nel 2012 da Walter Barberis, di 29 pagine. Se è ancora in circolazione non lo so, perché questa copia fa parte di 1000 stampate in edizione speciale. Ma, se lo si trova, è un ritratto minuzioso di Giulio Einaudi.

Il secondo libro è Album di Famiglia, scritto da Ernesto Ferrero, scomparso poche settimane fa. Per me un omaggio anche a Ferrero, la cui storia personale s’interseca intimamente con quella dell’Einaudi.

Il terzo suggerimento è un piccolo volume edito da Minimum Fax, che era parte di una suggestiva collezione d’interviste, uscita una quindicina di anni fa, ai grandi scrittori del Novecento. Questa è dedicata ad Italo Calvino, e (ovviamente) al suo intenso rapporto con Einaudi.

E infine questa intervista del 1988, a Mixer, di Giovanni Minoli a Giulio Einaudi.
Credits
Grazie Giorgio.
ma figurati Beppe, fai parte di questa enclave che faccio sempre più fatica a tenere aperta, perciò grazie.
Sono il ventunesimo lettore…
in realtà il 41esimo, meglio del previsto, grazie!
Verso la metà degli anni Novanta Giulio Einaudi fu ospite del Dipartimento di italianistica dell’Università di Genova. Provai una certa emozione a vederlo.
Oggi ai miei alunni cerco sempre di spiegare l’importanza dell’Einaudi nella cultura italiana, ma un po’ per la giovane età dei miei alunni delle medie, un po’ per i tempi in cui è difficile capire che una casa editrice possa essere stata così importante, non so quanto possano recepire. Comunque ci provo.