
Giorgio Dell’Arti tutte le mattine spreme sul suo sito i giornali italiani. Un lungo e dettagliato elenco di scemenze, clamorosi refusi, errori di grammatica, racconti ingarbugliati. Tutto quello che in genere fa incazzare i giornalisti che, se sei del mestiere, ti rispondono: perché tu non hai mai sbagliato? Dell’Arti risponde così. Alcune di queste gaffes sono riportate da Stefano Lorenzetto qui su Dagospia.
Nella rubrica “Il caffè”, sulla prima pagina del “Corriere della Sera”, Massimo Gramellini parla di Carlo Calenda e osserva: “Il carattere è il nostro destino, diceva Erodoto“.In realtà lo diceva Eraclito, il filosofo, non Erodoto, lo storico: «Ethos anthropoi daimon» (frammento 119 nella raccolta di Hermann Diels e Walther Kranz), che Giovanni Reale, ne “I Presocratici” (Bompiani, 2006), traduce come “il demone per l’uomo è il suo carattere morale“.
Tonia Mastrobuoni, corrispondente della “Repubblica” da Berlino: «E non “ha” caso la premier italiana Giorgia Meloni». Semmai a casaccio.
Claudia Voltattorni su “L’Economia” nel sito del “Corriere della Sera”: «Guidare e contemporaneamente parlare al cellulare (senza viva-voce) costerà fino a “1,697” euro di multa». Meno d’un litro di benzina.
Titolo dal sito della Stampa: Guerra Russia-Ucraina, l’Ue prolunga di 6 mesi le sanzioni “alla Mosca”». Nelle redazioni ormai si gioca a mosca cieca.
Su Robinson l’illustre bizantinista Silvia Ronchey comincia così un dotto articolo: “Nella prima metà del “millequattrocento”, alla vigilia della caduta di Costantinopoli». Cioè dal 1° gennaio al 30 giugno dell’anno 1400? Evidentemente no, perché la raffinata studiosa voleva scrivere “nella prima metà del Quattrocento”, cioè del XV secolo.
Titolo dal sito del Corriere della Sera: “Spettatore urla la frase nazista Deutschland Über Alles. E Zverev lo fa espellere”. Credevamo che fosse un verso del poeta August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (1798-1874), adattato nella composizione musicale che Franz Joseph Haydn scrisse come inno per Francesco II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero. La terza strofa di quel testo è tuttora l’inno ufficiale della Repubblica federale di Germania. E, fra l’altro, si scrive Deutschland über alles, con due minuscole.
Credits
Giorgio caro, sono abbonata da anni e devo dire che Anteprima è prezioso fatto bene e sono bravi nelle scelte da proporre. Complimenti a Dell Arti Poi una rassegna così impegnativa e pronta alle 6,30 circa la mattina. Chapeau.